Cronaca

Punti Nascite, da Piario speranza per l'Oglio Po col ricorso (non ancora ufficiale) al Tar

Segue da vicino la vicenda il sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni, che aggiunge un particolare: “Al momento non c'è alcun documento ufficiale depositato. Stiamo alla finestra e valutiamo la possibilità di intervenire ad adiuvandum”.

Nella foto una manifestazione sotto il comune di Casalmaggiore a favore del Punto Nascite

CASALMAGGIORE – Arriva da Piario, e da 24 comuni dell’Alta Val Seriana, Ambito sanitario 9 a livello regionale, una speranza per il punto Nascite Oglio Po. E tutto si lega a un ricorso al Tar, il Tribunale Amministrativo Regionale, e prima ancora alla richiesta di sospensiva della delibera, pubblicata solo a fine luglio pur risalendo al 28 giugno, che ha programmato da qui a dicembre la chiusura di quattro diversi Punti Nascite nel territorio regionale, tra cui appunto quello di Vicomoscano.

Proprio a Piario, provincia di Bergamo, poco più di mille anime, il Punto Nascite chiuderà e proprio da lì è partita una protesta molto simile a quella portata avanti a Casalmaggiore e nel comprensorio Oglio Po: una manifestazione in strada lo scorso 29 luglio, dopo la pubblicazione della delibera, un’altra davanti a Regione Lombardia, il 31 luglio. Dalla protesta si è passati alla decisione, presa all’unanimità dai 24 sindaci, di presentare il ricorso. Che però, ad oggi, questo va precisato, non è ancora stato depositato: questione di giorni, probabilmente, ma quanto basta per rinviare almeno per un po’ l’ufficialità.

Chiaramente, laddove il ricorso venisse presentato e il Tar optasse per sospendere la delibera, in attesa di entrare nel merito della questione e di valutare se il ricorso possa essere accettato, tutti i Punti Nascite in procinto di chiudere avrebbero nuovo ossigeno e dunque si garantirebbero per qualche mese la sopravvivenza. Dopo di che gli incartamenti del caso andranno studiati e valutati attentamente: non è detto, insomma, che il ricorso venga accolto, ma sarebbe già importante – e su questi puntano in Val Seriana e, di riflesso, pure nel casalasco-viadanese – ottenere una sospensiva della delibera, anche solo per prendere tempo.

Segue da vicino la vicenda il sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni, che aggiunge un particolare: “Al momento non c’è alcun documento ufficiale depositato (si parla di fine agosto-inizio settembre per la presentazione del ricorso, ndr). Stiamo alla finestra e valutiamo la possibilità di intervenire “ad adiuvandum”, andando cioè a sostegno del ricorso al Tar dei sindaci dell’Alta Val Seriana nel caso in cui si apra questo scenario, ad oggi non ancora certo al 100%. Con il primo cittadino di Piario Pietro Visini mi sento spesso: gli ho pure inviato la mozione che abbiamo sostenuto affinché possano in caso attingervi. In Val Seriana la situazione è ancora più tragica che da noi, con comuni montani a un’ora d’auto dall’ospedale più vicino. E’ chiaro che un eventuale ricorso da parte del nostro ambito andrebbe discusso in assemblea con gli altri sindaci del comprensorio, ma è una prospettiva che non è stata scartata”. Se ne era parlato, a porte chiuse, anche nell’ultimo consiglio comunale a Casalmaggiore: gli sviluppi in arrivo da Bergamo (dove a seguire la vicenda è la presidente dell’ambito Antonella Luzzana, vicesindaco di Clusone) e da Milano, insomma, non possono lasciare indifferente il comprensorio.

G.G.

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