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Bergoglio, al Liceo Romani don Agnelli e gli anni argentini del Papa

L'incontro faceva parte della rassegna 'Polo d'Attrazione' giunta al secondo anno. "Una rassegna - ha spiegato il professor Stefano Prandini che ne è l'ideatore - per dare il senso di una scuola aperta

CASALMAGGIORE – La figura Jorge Mario Bergoglio al centro dell’incontro che si è tenuto nell’aula magna dell’Istituto Romani. Un Bergoglio visto sotto diverse sfaccettature e narrato con sapienza da don Antonio Agnelli. Si è partiti dall’età giovanile, da quell’origine italiana (i nonni dell’attuale papa sono piemontesi) che molto ha influito sulla fede del papa, del profondo rispetto portato dallo stesso per quella maniera di vivere il rapporto con il cristianesimo fatto di cose semplici e non ostentate. Poi ancora i contatti giovanili del papa con gli ambienti universitari, quelli che hanno pagato (e spesso con la vita) l’opposizione al regime, la vita del tutto normale (l’amore per il tango e soprattutto la milonga, l’amore giovanile) condotta dal giovane papa che incontra la vocazione in ‘tarda età’. Il seminario, l’adesione ai gesuiti e l’anno in Cile. “Il papa che vedete adesso – ha spiegato Agnelli – è quello che ha appreso in pieno la sobrietà e la povertà dei gesuiti. Quello che non ostenta, che vive nella più assoluta semplicità è figlio di quella mentalità”.

Una esposizione interessante. L’incontro faceva parte della rassegna ‘Polo d’Attrazione’ giunta al secondo anno. “Una rassegna – ha spiegato il professor Stefano Prandini che ne è l’ideatore – per dare il senso di una scuola aperta sul territorio, una scuola che prende parte e che si apre all’esterno”. L’anno scorso era stato il Diotti al centro delle iniziative, con tre incontri tenuti dai professori Rosato, Prandini ed Orlandi. Quest’anno ‘Polo d’attrazione’ si lega a Stupor Mundi e al centro delle iniziative c’è l’Argentina. Un paese estremamente legato all’Italia, con un terzo della popolazione italiana o di origini italiane, proprio come il papà. Nell’ambito delle iniziative, il 16 dicembre, al centro dell’attenzione sarà Ernesto Che Guevara, mentre in data ancora da stabilire (e solo per la scuola) si analizzerà il periodo della dittatura e dei desaparecidos con la proiezione del film Garage Olimpo di Marco Bechis. Altre iniziative, sempre collegate all’Argentina, sono allo studio.

Al liceo era presente il presidente del consiglio comunale Marco Micolo in rappresentanza dell’amministrazione, Giuseppe Romanetti, curatore della rassegna stupor mundi, il professor Carlo Stassano presidente dell’associazione Interflumina. Un pubblico esiguo ma attento insomma, che ha potuto godere della narrazione, ricca di piccoli camei di vita reale, fatta da don Agnelli.

NC

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