Lettere

Dopo il no all'autostrada si
riqualifichi almeno la ex
SS 10: così non si va avanti

da Roberto Basché

Signor Direttore,

il progetto della Mantova-Cremona presto compirà 17 inutili anni. Davanti alla notizia che, mancando i soldi l’autostrada non si farà, è giunta la smentita del presidente della Regione secondo cui, le risorse economiche come c’erano prima ci sono anche adesso. Dietro alla diplomatica risposta parrebbe d’intendere che i soldi erano pochi prima e tali sono ancora oggi. Se pietra tombale deve essere, il presidente vuole condividerla con le istituzioni interessate, cioè Comuni e Province. Il fatto non è così impossibile perché, a poche ore dalla notizia che dava per azzerata l’arteria, è scattata la corsa a quei 108 milioni che la Regione aveva già stanziato per realizzarla. I Comuni, destinatari delle opere compensative per il transito dell’autostrada, si sono affannati a rivendicare ugualmente i fondi. Insomma se i 108 milioni dovessero cadere parcellizzati su questi Enti sarà sepoltura della Mantova-Cremona senza rimpianti da nessuno. Che quei Comuni abbiano bisogno di soldi per realizzare opere utili, non lo metto in dubbio, però sulla ex Statale 10 così non si può andare avanti. Infatti, che sia l’autostrada Mantova-Cremona o si ripieghi su una riqualificazione dell’ex Statale 10 by-passando i centri abitati, lascio alle istituzioni deciderlo, però qualcosa va fatto. Basta un mezzo agricolo o semplicemente un microcar e il collegamento tra Mantova e Cremona è rallentato all’esasperazione con la formazione di incredibili code di mezzi. Se mettiamo in conto che anche la ferrovia è messa male, per il Mantovano il tema di un nuovo sistema di collegamenti con il resto della Regione si ripresenterà. In questi anni i mantovani non sono stati in grado di indicare le priorità infrastrutturali o, meglio, ogni volta che istituzioni e rappresentanze economiche le hanno proposte, dentro ci stava di tutto determinando l’impossibilità di fare massa a sostegno di poche opere strategiche da sostenere unitariamente, finendo per ottenere poco e nulla.

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