Cronaca

Rissa tra indiani a Cremona, Jorawar Singh: "Ci dispiace, questo non è un comportamento da Sikh"

Anche quella del casalasco è una comunità che non ha mai dato problemi. Quasi tutti i Sikh sono impiegati in agricoltura e nelle stalle, il loro è un lavoro duro che svolgono con dedizione. Chi li ha assunti sa che è gente estremamente disponibile

In foto Jorawar Singh

La comunità Sikh è una comunità di gente che lavora, rispettosa della legge. Una comunità di gente che – anche per motivi religiosi – rifiuta la violenza. Per questo la rissa che venerdì ha visto coinvolti due gruppi di giovanissimi indiani (uno del piacentino ed uno del cremonese, con alcuni casalaschi coinvolti) ha lasciato di stucco i responsabili delle comunità. Ieri in redazione è giunto il messaggio di Khatra Jaswinder Singh che fa suo un messaggio analogo di Jorawar Singh, portavoce della comunità Sikh di Fiorenzuola.

I fatti. Venerdì, nel piazzale delle corriere, si sono affrontati una decina di ragazzi di origine indiana. Si erano ‘sfidati’ online, a seguito di una discussione nata proprio sui social. Dalle parole si è passati ai fatti: il bilancio parla di 4 arresti e di lesioni e fratture per alcuni dei ragazzi.

“Ci dispiace, perché questo non è un comportamento da Sikh – scrive il portavoce – non è una notizia bella da sentire ed alcuni ragazzi fanno parte della nostra comunità. La nostra religione rifiuta la violenza, ed ammette l’utilizzo della forza solo per aiutare i deboli. Questo non è un comportamento da Sikh, e non è neppure un comportamento da società civile”.

Anche quella del casalasco è una comunità che non ha mai dato problemi. Quasi tutti i Sikh sono impiegati in agricoltura e nelle stalle, il loro è un lavoro duro che svolgono con dedizione. Chi li ha assunti sa che è gente estremamente disponibile, lavoratori di cui ci si può fidare. Gente che lavora sempre a testa bassa.

Jorawar Singh – nell’articolo uscito su ‘La Libertà’ di Piacenza a firma di Antonio Cavaciuti – ci tiene a fare una ulteriore precisazione. Intanto non tutti gli indiani sono Sikh, e nella decina di ragazzi coinvolti nella lite sfociata in rissa solo alcuni fanno parte della comunità. L’altra questione che Jorawar sottolinea è che è fuorviante comunque parlare (e titolare) una rissa come lite tra sikh. E’ come – spiega lo stesso rappresentante – se una lite tra italiani e marocchini venisse etichettata come lite tra cattolici e mussulmani. La religione non c’entra affatto con quel che è successo. Soprattutto una religione che fa della condivisione e dell’accoglienza (lo spirito che si respira nelle feste Sikh è sempre questo) uno degli elementi fondamentali.

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