Cultura

'Legalità in aula': lo studio Bolsi Camaiora a Santa Chiara in quattro incontri (ed un processo)

Ieri mattina, alla presenza del direttore scolastico Mirco Bozzetti, della referente di progetto Annalisa Mori e dei due fondatori dello studio Avv. Bruno Camaiora e Avv. Matteo Bolsi è stata presentata l'iniziativa che partirà il prossimo 8 marzo

CASALMAGGIORE – Lezioni di diritto tenute in maniera semplice ed esaustiva, su tematiche decise in classe dalla Referente del progetto Annalisa Mori e dagli stessi ragazzi. Nozioni importanti per chi come i ragazzi coinvolti (IV A Operatore del Benessere – Acconciatura e IV A Operatore del Benessere – Estetista) si affaccia al mondo del lavoro e comunque fa parte di una comunità nella quale la conoscenza delle ‘regole’ di base è fondamentale.

Lezioni di diritto, ma non quelle ‘pallose’ e nozionistiche che dopo un quarto d’ora, a meno che tu non sia studente di Giurisprudenza, non segue più nessuno ma ‘chiacchierate’ in cui protagonisti non sono solo gli avvocati (in questo caso Matteo Bolsi e Bruno Camaiora) ma principalmente i ragazzi con i loro dubbi e le loro domande. Ed un processo finale simulato, in cui gli studenti avranno un ruolo proprio come in un processo reale.

Lo studio d’avvocati Bolsi Camaiora, anche quest’anno ha deciso di riproporre (dopo averlo portato avanti l’anno scorso a Parma) il progetto formativo “Legalità in aula” che vede coinvolto per l’edizione 2019 la fondazione Santa Chiara che gestisce il locale istituto professionale. Ieri mattina, alla presenza del direttore scolastico Mirco Bozzetti, della referente di progetto Annalisa Mori e dei due fondatori dello studio Avv. Bruno Camaiora e Avv. Matteo Bolsi è stata presentata l’iniziativa che partirà il prossimo 8 marzo.

A gestire gli incontri i due avvocati. Quella dell’Istituto Santa Chiara non è stata una scelta casuale. Perché è semplice – quantomeno più semplice – fare lezione in un liceo o in un istituto tecnico in cui il diritto è materia di studio, più complesso spiegare le leggi a ragazzi e ragazze il cui primario interesse è apprendere una professione specifica. Ma l’avvocato Bruno Camaiora non è nuovo ad affrontare sfide complesse, e per questo ancor più interessanti.

Altro motivo importante che lega il progetto all’Istituto Santa Chiara è che la struttura è già oggetto del percorso di legalità che sta portando avanti il Maresciallo Giuliano Bertinelli. “I ragazzi – hanno spiegato gli avvocati Camaiora e Bolsi – non saranno solo professionisti, ma sono persone. E devono sapersi muovere in un mondo in cui la conoscenza di ciò che si fa e le conseguenze dei comportamenti devono essere conosciute. Il nostro studio fa parte di un territorio e a questo territorio vogliamo contribuire con iniziative concrete, come questa. Cosa rimarrà ai ragazzi? Speriamo qualcosa di buono”. Per il loro presente ed il loro futuro.

FINALITA’ – Tra le finalità generali del progetto diffondere la cultura dei diritti umani, i valori e le libertà da essi contemplati, intesi nei vari aspetti che riguardano la persona, la famiglia, le associazioni, le attività nelle quali l’essere umano si valorizza e si esalta, educare i giovani al rispetto e alla valorizzazione della persona, alla legalità e alla cittadinanza democratica, alle pari opportunità, responsabilizzandoli alla costruzione di relazioni positive, rispettose della dignità degli individui e della ricchezza di ciascuno, favorire il dialogo tra giovani e adulti su temi e situazioni concrete vissute dai ragazzi, senza tralasciare le motivazioni che sottendono agli atti di sopruso e di violenza e al disagio ad essi connesso. E ancora con riferimento al rispetto della persona, conoscere le conseguenze psico-fisiche e legali dell’uso di sostanze alcoliche e stupefacenti e prevenire l’uso di sostanze alcoliche e stupefacenti, sensibilizzare gli alunni sui temi della legalità nella scuola e fuori dalla scuola, sviluppare le capacità di collaborare, comunicare, dialogare, formare l’uomo e il cittadino, nel quadro dei principi affermati dalla Costituzione, acquisire i valori che stanno alla base della convivenza civile, nella consapevolezza di essere titolari di diritti e di doveri e nel rispetto degli altri e della loro dignità, sviluppare il senso critico per scoprire di conseguenza i percorsi nascosti dell’illegalità, rendere consapevoli i partecipanti del progetto dei rischi legati all’uso di sostanze psicotrope, creare occasioni di incontro e di confronto tra i giovani coinvolti e gli adulti significativi (insegnanti, genitori). Rendere i giovani protagonisti delle attività progettuali.

OBIETTIVI EDUCATIVI – Sostenere e promuovere una convivenza civile attraverso le nozioni impartite, conoscere le implicazioni legali derivanti da comportamenti devianti, riflettere sulle competenze sociali, sulla comunicazione e sui rapporti con gli altri, diffondere la “cultura della legalità” nei giovani, avviandoli alla giusta comprensione della necessità delle “regole” quale presupposto indispensabile per un sano e corretto vivere civile, contrastare e sovvertire la “cultura” dell’abuso di sostanze stupefacenti come sinonimo di libertà e divertimento attraverso le implicazioni legali che potrebbero comportare, illustrare gli effetti penali dei comportamenti antigiuridici e le conseguenze sociali, amministrative e penali del consumo di sostanze stupefacenti e di alcool, anche ove questo sia connesso alla guida di un’autovettura o di un motociclo, illustrare gli effetti penali dei comportamenti antigiuridici e le conseguenze sociali, amministrative e penali di atti persecutori e di stalking, stimolare i processi di riflessione negli studenti sulle relazioni con genitori, amici e mondo del lavoro, promuovere il benessere psico-fisico degli adolescenti e far emergere quali sono i potenziali rischi a cui sono esposti i ragazzi nell’uso del web e dei social, in particolare negli acquisti e nei contatti sul web, promuovere il benessere psico-fisico degli adolescenti e far emergere quali sono i potenziali rischi a cui sono esposti i ragazzi, in particolare nell’uso spregiudicato dei social network, dei giochi on-line e delle applicazioni scaricabili su smartphone e tablet, normativa in materia di privacy.

LE LEZIONI – Come esposto dalla professoressa Annalisa Mori referente del progetto si partirà l’8 marzo. L’argomento sarà proprio legato alla donna, con nozioni sullo stalking e i maltrattamenti, comportamenti e conseguenze delle azioni. Il 29 marzo si parlerà di contratti di lavoro, di regole in campo professionale, di esperienze lavorative, di diritti e doveri del lavoratore, di cosa può comportare in campo lavorativo un comportamento negativo. Il 2 aprile sarà il maresciallo Giuliano Bertinelli a fare lezione sulla legalità e subito dopo il 5 si parlerà di spaccio, abuso d’alcool e sostanze, reati stradali legati al Codice della Strada e al Codice Penale alla luce delle nuove normative. Il 12 aprile poi si parlerà di diritto alla Privacy in relazione alla diffusione di contenuti multimediali, di normative legate all’utilizzo dei social network, di normative legate al web. Il 10 maggio poi la simulazione del processo con la partecipazione attiva dei ragazzi.

“L’intento – hanno specificato gli avvocati Bolsi e Camaiora – è quello di dare loro concetti spendibili nella quotidianità. In campo lavorativo ma anche nella vita di tutti i giorni”. Un bel progetto insomma che partirà la prossima settimana. Che non farà dei ragazzi esperti di legge e normative, ma che farà di loro, di certo cittadini in grado di muoversi in maniera più consapevole all’interno di una società di cui fanno parte integrante ed attiva.

Nazzareno Condina

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