Ambiente

Canile di Calvatone, volontari cercasi. Un'esperienza speciale che vi raccontiamo

Oggi i volontari sono pochi, troppo pochi e ne servono altri. Anche qualche ora alla settimana, ognuno per il tempo che può. Vi abbiamo raccontato le sensazioni di un volontario proprio per spiegarvi cos'è fare il volontario in un canile

CALVATONE – E’ domenica mattina. Si potrebbe dormire in uno dei pochi giorni liberi che il lavoro ti concede. E invece si va. Il canile aspetta. Le medicine, le pappe, le pulizie, qualche passeggiata. Di tanti musoni (un centinaio) non fai fatica ad innamorarti. Sono lì, ogni volta, che aspettano e ti aspettano. Qualche festa nello sgambatoio, qualche coda a roteare vorticosamente, tanti abbai. Qualche volta è solo un attimo. Basta avvicinarsi un poco, di modo che ti riconoscano – o allungare un biscotto – e poi anche l’abbaio si placa.

Si comincia presto alla mattina. In genere alle 8 anche se c’è chi come Patrizia alle 6.30 apre già il portone e comincia da sola con le medicine per chi ne ha bisogno e per le pappe speciali quando sono prescritte. Appena entrati è il muso di Masha a mettere allegria. Sempre che si svegli perché la pigrona ultimamente ama aspettare anche nella sua cuccia che qualcuno vada a svegliarla. Si comincia presto con il giro, anche per finire presto ed avere il tempo poi da spendersi in qualche coccola. Sono i momenti più belli, insieme a quelli inaspettati. Come quando apri un box in area sgambatoio ed uno di quei musi ti viene incontro per farti le feste.

I volontari del canile sono persone un po’ strane, ognuna col suo carattere ed il suo modo di approcciarsi a quei musoni. Ma tutti hanno un’amore infinito per ognuno di loro. Poi ognuno ha i suoi preferiti, come è giusto che sia. I cani, come le persone, ti scelgono e li scegli. Poi ci sono i volontari ‘specializzati’. Quelli specializzati in geriatria, quelli che si approcciano maggiormente ai cani più caratteriali, quelli che amano lanciarsi nelle sfide più difficili. Infine i tecnici, quelli che con pochi mezzi trovano soluzioni per affrontare i problemi ‘tecnici di tutti i giorni’: da un box con la recinzione troppo bassa ad un serraglio da sistemare. Infine ci sono Silvia, Marco, Fabio e Patrizia, il cuore amministrativo del canile. Volontari come tutti gli altri, senza paura di prendere un tiraacqua o di raccogliere escrementi al bisogno.

Peli, sporco e la sensazione – sempre – di essere utile a qualcosa e a qualcuno. Di fare qualcosa di buono per quei cani un po’ più sfortunati del tuo che ha una poltrona ed un cuscino, pappe e coccole tutti i giorni. Ma la sensazione più grande è – ed è una sensazione bellissima che da sola vale la pena – è che poi siano loro, tutti quei musi l’uno diverso dall’altro, ognuno con il proprio carattere e i propri lati da conoscere a fare qualcosa per te. Si arriva sempre con gli occhi un po’ socchiusi, si va via sempre con un sorriso, le mani che sanno di cane, mille peli sui vestiti ed un po’ più di leggerezza nell’anima.

Oggi i volontari sono pochi, troppo pochi e ne servono altri. Anche qualche ora alla settimana, ognuno per il tempo che può. Vi abbiamo raccontato le sensazioni di un volontario proprio per spiegarvi cos’è fare il volontario in un canile in mezzo ad altri volontari speciali. Chiunque volesse venire a dare una mano è ben accetto.

Il Canile di Calvatone è aperto tutti i giorni, dalle 15 alle 19. Indirizzo: Strada Provinciale 10, Calvatone. Telefono: 3485929761.

N.C.

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