Pallavolo Casalasca, 50 anni in una mostra: in Auditorium volti, maglie e nomi di una bella storia
Una storia di ascese e discese, di alti e bassi, nello sport come nella vita: una una storia che meritava di essere ricordata in una mostra aperta fino a lunedì. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
CASALMAGGIORE – Un campo da pallavolo stilizzato in Auditorium Santa Croce: in campo le maglie che hanno fatto la storia. Da quella recente della E’ Più Pomì a quelle più attempate della Adb Cucine, la prima squadra di Casalmaggiore a fare la serie A, anche se era serie A2 al tempo, ma con atlete tutte della zona Casalasca; e ancora le maglie della Profili Braga e della Esse Elle, declinazione al maschile della Pallavolo Casalasca che ha rappresentato la continuità assoluta di un progetto che dura da 50 anni. E che li festeggia proprio in questo 2019.
In Auditorium Santa Croce sfila dunque una bella fetta di storia di Casalmaggiore: lo fa con una mostra curata da Pietro Dolci e Andrea Formica, oltre ai tanti collaboratori che hanno dato una mano, che è attiva da mercoledì scorso ma ha vissuto la sua inaugurazione, appunto, sabato mattina, sfruttando anche il giorno di mercato settimanale in piazza Garibaldi e il buon afflusso. La pallavolo è stata a Casalmaggiore, assieme all’atletica leggera, l’unico sport che ha avuto da sempre squadre sia maschili che femminili, pur vivendo parentesi tribolate in cui sono nate, come piccole costole, società differenti.
Pallavolo Casalasca, però, sorta nel 1969, è sempre andata avanti con forza e tenacia, anche quando toccava mettere le mani nel fango. Dopo il saluto di Pietro Dolci, all’interno degli spazi che espongono articoli di giornale, fotografie e magliette d’epoca, appunto, oltre ai recenti trofei a livello nazionale e internazionale della Vbc Pomì Casalmaggiore, è intervenuto il sindaco Filippo Bongiovanni e successivamente uno dei dirigenti che, con il marchio Genny, s’è affacciato sin da giovane al mondo della pallavolo, ossia Luciano Toscani, oggi ancora inserito nei quadri dirigenziali della Vbc e che ha rimarcato l’esigenza di un nuovo palazzetto in città e ha ricordato due figure compiante di grandi allenatori, Carletto Lodi Rizzini e Giuseppe Zaffanella.
Alla presenza degli sponsor Azienda Farmaceutica Municipale e AutoZatti di Martignana, del consigliere con delega allo Sport Giuseppe Scaglioni, dell’atleta casalese d’adozione Paolo Vecchi, che conquistò il bronzo alle Olimpiadi del 1984, con la moglie Cinzia Buttarelli, giocatrice della Adb Cucine, e di tanti che hanno lasciato un’orma nel percorso – tra dirigenti e giocatori o giocatrici – del volley a Casalmaggiore, è intervenuto poi Claudio Toscani, primo presidente e di fatto fondatore, che ha snocciolato curiosi aneddoti: come la scelta, dopo la vendita del gioiello Lucia Bacchi, di reinvestire consentendo a cento ragazze di giocare gratuitamente l’anno successivo. E ancora, le prime gare, i primi allenamenti, con una rete da tennis alzata nel campo dell’oratorio San Leonardo di Casalmaggiore.
Sono state ricordate tante figure che hanno segnato lo sviluppo di questo club: tra gli altri – e perdonate se dimenticheremo qualcuno – i tecnici Lukianenko e Conti, Edo Marasi, Dario Tartari, Roberto Ronda, Passeri, Pini, arrivando a Demetrio Franchini, al suo pronostico del 1999 (contenuto nel libro del trentennale curato da Guido Moreschi e Gianni Costa) di una pallavolo che a Casalmaggiore non poteva andare oltre la serie A2 conquistata negli anni ’80. “Ma Franchini non aveva fatto i conti con gli sponsor – ha rimarcato Claudio Toscani – perché all’epoca il nostro desiderio era portare avanti ragazze e ragazzi del territorio e non si pensava che gli orizzonti potessero cambiare così, giungendo in cima all’Italia e all’Europa”. Una storia di ascese e discese, di alti e bassi, nello sport come nella vita: una storia che meritava di essere ricordata in una mostra aperta fino a lunedì.
Giovanni Gardani