Canneto, sversamenti sospetti e moria di pesci nel Canale Naviglio
Da considerare inoltre che la pessima qualità delle acque, potrebbe anche non giovare alle aziende agricole locali, data la stagione estiva; il canale Naviglio è una storica fonte di approvvigionamento di acqua per i terreni cannetesi.

CANNETO SULL’OGLIO – Nella giornata di venerdi 27 luglio, numerosi cittadini cannetesi hanno segnalato un anomalo colore delle acque del Canale Naviglio: il corso d’acqua nasce a Gavardo (provincia di Brescia), raccoglie le acque risorgive dell’alta pianura bresciana, sfociando proprio a Canneto sull’Oglio nel Fiume Oglio, attraversando il centro abitato del paese. I testimoni riferiscono che l’acqua era visibilmente sporca, di color marrone e con evidente schiuma biancastra, segno di un probabile sversamento fognario o di altra natura: vi era anche un lieve odore pungente e acre.
Subito dopo è stata visibile una moria di pesci, in particolare esemplari di persico reale e barbi che come spiega Matteo Moriero, pescatore e volontario di FIPSAS e dell’Associazione Ecologica Museo Oglio Chiese, «sono pesci più delicati e risentono maggiormente dell’inquinamento, come le tinche ed i lucci che da anni sono scomparsi totalmente o quasi in questo canale a causa dell’inquinamento; è in ogni caso positivo che siano tornati esemplari di persico reale da tempo assenti, segno che la qualità delle acque è tendenzialmente migliorata, ma episodi del genere vanificano ogni sforzo».
A.E.M.O.C, storica associazione locale che si occupa di tutela dell’ambiente fin dagli anni settanta, segnala per voce dello storico volontario Angelo Beltrami che: «Episodi simili non sono nuovi e spesso si manifestano a seguito di temporali improvvisi come quello avvenuto giovedì 26 luglio in serata (in un’ora su Canneto sono caduti circa 25 mm di pioggia) e rischiano di alterare seriamente l’ecosistema naturale del corso d’acqua perché in casi simili la percentuale di ossigeno diminuisce drasticamente ed i pesci muoiono per soffocamento; senza contare la contaminazione dell’ambiente fluviale con altre sostanze nocive come reflui di varia natura, tensioattivi, metalli pesanti e altri agenti inquinanti».
Da considerare inoltre che la pessima qualità delle acque, potrebbe anche non giovare alle aziende agricole locali, data la stagione estiva; il canale Naviglio è una storica fonte di approvvigionamento di acqua per i terreni cannetesi coltivati a vivaio e a seminativo. «Ci auguriamo che gli enti preposti possano individuare le cause ed i responsabili di tali situazioni, al fine di garantire che in futuro non si manifestino più episodi simili» spiegano da A.E.M.O.C.
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