Economia

Pomodoro: buona stagione per qualità, calano i quantitativi lavorati

Buona la qualità del pomodoro lavorato al Nord – come testimonia il grado brix di 4,76 – in media con gli anni passati. Nel complesso in tutto il Nord Italia sono stati coltivati 36.600 ettari di pomodoro da industria, in aumento rispetto allo scorso anno

Si stanno consegnando proprio in queste ore gli ultimi carichi di pomodoro da industria nel Nord Italia. Entro fine settimana la campagna potrà considerarsi conclusa ed è già possibile tracciare un primo bilancio.
L’ultimo aggiornamento dell’Organizzazione Interprofessionale OI Pomodoro da Industria del Nord Italia certifica che, alla data del 13 ottobre, sono state lavorate 2.366.508 tonnellate, quasi l’82% di quanto era stato contrattato ad inizio campagna di pomodoro al Nord Italia, un quantitativo sostanzialmente in linea con quello dello scorso anno. In calo le rese: nel 2019 si è raggiunta quota 65 tonnellate per ettaro al cospetto di una media quinquennale di circa 70 tonnellate per ettaro. A livello nazionale, considerando bacino del Nord e bacino del Centro-Sud Italia, si stima una produzione complessiva di circa 4,8 milioni di tonnellate.
Buona la qualità del pomodoro lavorato al Nord – come testimonia il grado brix di 4,76 – in media con gli anni passati. Nel complesso in tutto il Nord Italia sono stati coltivati 36.600 ettari di pomodoro da industria, in aumento rispetto allo scorso anno.
“Manca circa il 18% del pomodoro contrattato – commenta Tiberio Rabboni, presidente dell’OI -, ma ad incidere sul risultato è stata soprattutto la bassa resa per ettaro. Questo perché la campagna 2019 ha dovuto affrontare, specie nella fase iniziale, numerose difficoltà sul piano climatico. Hanno inciso le piogge continue ed il freddo di maggio, che hanno comportato in diverse zone uno spostamento in avanti anche di un paio di settimane dei trapianti e le successive ondate di calore che non hanno permesso uno sviluppo omogeno delle piantine. Uno scenario che dimostra, ancora una volta, come vada affrontato, in modo efficace, il tema del cambiamento climatico. Il dato del consegnato di quest’anno è solo lievemente inferiore a quello dello scorso anno perché, pur a fronte di una superficie maggiore, le rese per ettaro sono poi state molto più contenute rispetto alle previsioni. Il bel tempo dei mesi di settembre ed ottobre ha permesso di recuperare quantitativi di produzione tanto che, storicamente, non si era mai arrivati così avanti nel tempo, oltre la terza settimana di ottobre, con la campagna di raccolta del pomodoro negli ultimi anni”.
Gli ettari suddivisi per territorio
Nel corso della campagna 2019 sono stati complessivamente 36.600 gli ettari coltivati a pomodoro da industria nel Nord Italia. In testa Piacenza (10.349 ettari) seguita da Ferrara (6.408); Parma (4.274); Mantova (3.701); Ravenna (2.245); Cremona (2.008); Alessandria (1.846); Reggio Emilia (1.153); Modena (835); Verona (740); Brescia (547); Rovigo (525); Pavia (472); Lodi (401); Bologna (392); Cuneo (204); Milano (102); Forlì Cesena (94) ed altre province con quantitativi più contenuti.
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