Cronaca

Colmo della piena passato, fino alle 20 gli argini dovranno tenere: poi l'onda inizierà a sgonfiarsi

Ricordiamo che gli argini comprensoriali, contrariamente a quello maestro, sono fatti esclusivamente di terra, anche perché in molti casi costruiti dagli stessi agricoltori o uomini di golena, dunque è naturale temere per la loro tenuta.

Nella foto la piena del Po e sullo sfondo la chiesa di Santa Maria a Vicobellignano

Serve tenere duro fino alle 20: è questo l’ultimo bollettino Aipo. La piena lunga, infatti, inizierà a sgonfiarsi proprio nella serata di mercoledì. Non 24 o 48 ore, come da pronostico iniziale, ma qualcosa meno: una buona notizia, che porterà sollievo agli argini comprensoriali che stanno tenendo, senza fontanazzi. Il monitoraggio resta comunque costante, come giusto che sia, perché la prudenza non è mai troppa e una fotografia scattata ad Agoiolo, che mostra l’argine completamente intriso di acqua, mette qualche brivido, a dire il vero, ma il peggio sembra essere alle spalle. Alla fine la misurazione ufficiale del picco da parte di Aipo è di 6.99 a Casalmaggiore, registrata alle 7 di mercoledì mattina. Alle ore 14.40 di mercoledì il Po a Casalmaggiore misurava 6.88 metri, in lento ma costante calo.

Ad Agoiolo l’argine comprensoriale è intriso di acqua

Ricordiamo che gli argini comprensoriali, contrariamente a quello maestro, sono fatti esclusivamente di terra, anche perché in molti casi costruiti dagli stessi agricoltori o uomini di golena, dunque è naturale temere per la loro tenuta. Se però dopo le ore 20 la piena si sgonfierà, ecco che la pressione sarà allentata e la situazione dovrebbe piano piano normalizzarsi. Passando al discorso infrastrutturale, resta aperto il ponte di Casalmaggiore-Colorno, mentre quelli di Dosolo-Guastalla e di Viadana-Boretto dovrebbero riaprire nel pomeriggio di giovedì. Questa è, almeno, l’ultima comunicazione da parte della provincia di Reggio Emilia.

Nella foto la situazione mercoledì alle 13.30 all’argine comprensoriale di Agoiolo

Da tutti i sindaci del comprensorio, intanto, oltre al grazie ai volontari, viene rimarcato l’invito a rispettare l’ordinanza di divieto di accesso alla golena per questione di sicurezza, facendo anche attenzione alla fauna selvatica in attraversamento sulle strade e sull’argine maestro, soprattutto nelle ore buie. Nella notte tra mercoledì e giovedì è previsto un’altra ronda dei ragazzi della Protezione Civile, con Carabinieri ed esercito X Reggimento Guastatori Col di Lana a disposizione per tappare falle su eventuali fontanazzi e controlli. A Casalmaggiore non si può transitare con veicoli sull’argine maestro tra Roncadello e via del Porto, fino a revoca dell’ordinanza.

Giungono intanto novità ufficiali dalla Provincia di Mantova: “I ponti sul Po tra Viadana e Boretto, tra Dosolo e Guastalla, a San Benedetto e quelli sull’Oglio tra Acquanegra e Calvatone e tra Cesole e Marcaria – si legge nel comunicato dell’ente – restano tutti chiusi. Aperti e perfettamente transitabili a Borgoforte sia quello stradale che quello ferroviario. Per la riapertura dei primi due è necessario che il livello del Grande Fiume scenda sino a 7 metri e 50 sopra lo zero idrometrico: a mezzogiorno il Po a Boretto era a 7,74 metri (tendente alla crescita), a Borgoforte era sugli 8.50 in aumento di circa 1 – 2 centimetri all’ora, a Sermide aveva raggiunto 9,47 metri e in serata è dato in ulteriore innalzamento. La crescita è lenta perché vi è molta acqua, l’onda è lunga e di grande volume: il mare inoltre non riceve ancora tantissimo”.

“Da Viadana sino a foce Mincio inoltre – prosegue il comunicato della Provincia di Mantova – il fiume sta riempiendo le golene e questo rallenta il passaggio dell’acqua. In calo invece il Secchia, dopo aver raggiunto ieri il picco di 9,30 metri a Bondanello. C’è però in corso un forte fenomeno di rigurgito dal Po. Se la cabina di regia è a Palazzo di Bagno, circa 150 volontari di Protezione Civile sono operativi sul territorio mantovano. Settantatre le persone evacuate dalle proprie abitazioni perchè minacciate dall’acqua: 10 a Formigosa, 13 a San Benedetto, 25 a Viadana, 8 a Borgo Virgilio, 12 a Quistello e 5 a Roncoferraro. Tutte hanno trovato una sistemazione autonomamente. Evacuate quattro attività commerciali a San Benedetto e tre a BorgoVirgilio. Vietata ogni attività in golena come è stata sospesa la caccia in tutti gli ATC (1, 2 e 3 ) a sud del Po e a Sustinente. Sei i fontanazzi sino ad ora individuati di cui cinque a Torricella di Motteggiana e 1 a Riva di Suzzara. Forte anche l’invito alla popolazione non sostare lungo le rampe di accesso agli argini e a non stazionare sui ponti”.

Giovanni Gardani

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