Politica

Lega, Gianni Fava: "La minoranza non sarà a Congresso. Opposizione senza diritto di parola"

"Ci siamo sentiti in tanti e abbiamo preso atto che non ci sono spazi per una battaglia politica con queste regole, battaglia che ci sarebbe invece stata, ma ora nella Lega vale la legge del più forte", dice Fava

“La minoranza della Lega non sarà al Congresso” perché “siamo di fronte a una prova muscolare di Salvini “che impone la legge del più forte”. Intervistato dall’AdnKronos Gianni Fava, rappresentante della minoranza indipendentista-autonomista nella Lega, con queste parole fa sapere che sabato 21 all’Hotel Da Vinci, a Milano, non ci saranno “almeno una ventina dei delegati eletti, che sono in tutto 150”. Per il regolamento “sostanzialmente, servono addirittura 150 delegati per presentare un emendamento, che va comunque in votazione dopo lo statuto. Ma – spiega Fava – se viene votato lo statuto, gli emendamenti decadono prima di essere valutati”. “Di fatto – lamenta il nordista – l’opposizione non ha diritto di parola”. “La Lega di Salvini – sottolinea ancora – non aveva bisogno di tutto questo, aveva la forza per affrontare un congresso vero, non l’ha voluto fare e quindi non ci resta altra forma di dissenso che quella di non partecipare”. “Ci siamo sentiti in tanti e abbiamo preso atto che non ci sono spazi per una battaglia politica con queste regole, battaglia che ci sarebbe invece stata, ma ora nella Lega vale la legge del più forte”, dice Fava. (fonte: adnkronos)

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