Lettere

"Tra sogni e realtà,
le sardine in piazza e
le vecchie Feste dell'Unità"

da Sante Gerelli, Sinistra Italiana Gussola

Egregio Direttore,

Alcune settimane fa ho partecipato al funerale di un compagno di Torricella del Pizzo, il funerale si è svolto in forma civile. La Banda che accompagnava  il corteo funebre suonava le musiche  che sono state la colonna sonora politica e sociale di tanti di noi.

Musiche di canzoni che nel silenzio del corteo ti facevano ricordare, ti facevano pensare , ti riportavano a periodi della vita  importanti, ti facevano sentire amico tra gli amici e compagno. In quel frangente ti  passavano nella mente fatti politici e sociali avvenuti in quel paese, i rapporti umani, lo scambio di aiuti.

Poi ad un tratto, passando accanto ad un appezzamento di terreno la mente e i ricordi corsero in fretta ad un fatto accaduto credo più di 30 anni fa, perché lo scioglimento del PCI avvenne nel 1989. A Torricella del Pizzo, come in altri 24 paesi del territorio Casalasco -Piadenese  nei mesi estivi si organizzava la festa dell’Unità, nella notte della prima serata su Torricella del Pizzo si scatenò il nubifragio, il terreno che ospitava la festa fu allagato, le strutture subirono notevoli danni , rendendole impraticabili.

Il coraggio prese il sopravvento sullo sconforto, al mattino seguente ( credo che fosse domenica), molto presto mi recai sul posto per cercare di dare una mano a rimettere assieme il recuperabile, quando arrivai , vi erano già tanti compagni, ma anche tanti cittadini senza partito e credo che nel gruppo ci fosse anche qualche persona che politicamente era lontano, ma era presente per aiutare, segno questo che le differenze si superavano nei momenti difficili.

Come già detto le strutture erano danneggiate , ma sopra tutto il terreno non era nelle condizioni di accogliere le persone che avevano intenzione di partecipare alla festa, i compagni di Torricella del Pizzo si scambiarono alcune idee, e vi era la voglia di fare , prese corpo la scelta di organizzare la festa dell’Unità in piazza  Boldori, vi era poco tempo per spostare , bar, cucine e l’altra attrezzatura. Arrivarono  anche coltivatori diretti con trattori e rimorchi, si smontò il tutto, si caricarono strutture, stufe, pentole, impianto luci e poi arrivati in piazza si iniziò il montaggio delle povere strutture che in quei tempi usavamo.

La festa nel pomeriggio apri i suoi battenti , era per tutti una vittoria, sia sul tempo malvagio , ma anche una vittorio nell’aiuto e nella solidarietà. Fatti difficili da dimenticare, fatti e avvenimenti che dimostravano la vicinanza alle persone e la solidarietà che si riusciva a contraccambiare anche tra sensibilità diverse. Sono convinto che la sensazione che ho vissuto io , l’abbiano vissuta in tanti che accompagnavano un compagno sempre presente , nel suo ultimo viaggio.

Oggi i partiti non hanno più neppure una canzone di riferimento, quando vi erano i partiti quelli collegati con il loro popolo , avevano chi  Bianco Fiore e chi Bandiera Rossa, oggi alcuni si rifugiano Nel cielo è sempre più blu. Per fortuna che in questi giorni, LE SARDINE, un pesce povero, hanno come punto di riferimento BELLA CIAO. Un inno in cui tutte le Sinistre si riconoscono e su cui, si spera, non possono esserci divisioni.

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