Economia

Produzione industriale in ribasso del 2,4% nell'ultimo trimestre 2019

"La situazione va fronteggiata con una visione che vada al di là di un orizzonte di breve termine e che guardi al futuro rilanciando riforme e investimenti. E’ quello che le imprese chiedono a tutti quanti amministrano".

Non sono buone notizie quelle che giungono dal comparto manifatturiero per l’ultimo trimestre del 2019, diffusi dalla Camera di Commercio di Cremona. La produzione industriale provinciale congiunturale registra una variazione del -2,4%, in controtendenza con il +0,1% dell’intera regione. Sono gli ordinativi interni, ancora caratterizzati da una variazione negativa del 2,2%, a condizionare l’andamento della produzione. Segnali positivi arrivano invece dalla domanda estera che, su base congiunturale, è in forte crescita (+4,7%) ed anche in accelerazione rispetto al precedente +2,8%. L’occupazione, dopo il +0,9% del trimestre estivo è rilevata invece in lieve contrazione (-0,2%).

“Il quadro provinciale tendenziale – si legge nel Rapporto della Camera di Commercio –  quello cioè che risulta dal confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, ricalca le dinamiche trimestrali. Infatti, anche su base annua si riscontrano diminuzioni per produzione ed ordinativi interni, ma anche ottime performance per fatturato e domanda estera. Dopo quasi tre anni in crescita, la produzione registra una variazione tendenziale dell’indice pari al -4,3%, condizionata dalle evidenti difficoltà del mercato nazionale, i cui ordini scendono su base annua del 3,7%.

Confermando le indicazioni congiunturali ed in linea con le analoghe dinamiche regionali, nei confronti del 2018, gli ordini provenienti dall’estero accelerano ulteriormente fino al +10,6%, il fatturato continua a crescere (+4,7%) e l’occupazione presenta ancora una variazione tendenziale positiva (+1%). L’andamento dei prezzi vede quelli delle materie prime in crescita sull’anno del 4,8% e quelli dei prodotti finiti dell’1,8%. Dal punto di vista strutturale, i dati che provengono dalla distribuzione delle imprese industriali in base alla variazione della produzione conseguita nell’ultimo anno rimangono stabili, con un 44% del totale delle imprese che producono più di un anno prima, ed il 42% che dichiara invece un calo produttivo.

Relativamente alla classe dimensionale, il peggioramento produttivo è più sensibile tra le imprese di medie dimensioni, quelle cioè tra i 50 ed i 200 addetti. Per l’artigianato produttivo, il quadro rilevato nel periodo ottobre-dicembre 2019 è ancora positivo, sia su base trimestrale che su base annua, non presentando variazioni negative in nessun indicatore e per nessun riferimento temporale, ad eccezione del dato congiunturale sul numero di addetti”.

 “I dati relativi al consuntivo 2019 e al rallentamento produttivo che ha segnato la nostra provincia nell’ultimo trimestre sono segnali da non sottovalutare, anche se contemperati dal forte aumento degli ordinativi esteri – sostiene il Presidente della Camera di Commercio Gian Domenico Auricchio – Non dobbiamo dimenticare i rischi e le incertezze legate alla Brexit e all’applicazione di dazi doganali. In questa fase delicata si aggiunge l’ulteriore criticità – non ancora quantificabile nei suoi effetti globali – del coronavirus e del suo impatto sulla crescita cinese e su quella mondiale, a cui la nostra economia è fortemente connessa. La situazione va fronteggiata con una visione che vada al di là di un orizzonte di breve termine e che guardi al futuro rilanciando riforme e investimenti. E’ quello che le imprese chiedono a tutti quanti amministrano e governano il nostro territorio, la nostra Regione, il nostro Paese. Serve un patto per la crescita che accomuni tutti e che venga mantenuto per i prossimi anni”.

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