'Cosa sta facendo la Regione?': lettera di alcuni sindaci lombardi al governatore
Non è tutto: “Perché la Regione Lombardia non segue le direttive del Ministero e dell’Istituto Superiore di Sanità che prescrivono di sottoporre a tampone i sintomatici e, qualora questi siano positivi, i loro familiari e i contatti recenti?” si chiedono ancora i sindaci.
I sindaci della Lombardia chiedono chiarimenti alla Regione su alcuni punti importanti, come la questione Rsa, la distribuzione dei Dpi, l’effettuazione dei tamponi. In queste ore, quindi, il primo cittadino Gianluca Galimberti, insieme ai colleghi di Bergamo, Brescia, Lecco, Mantova, Milano e Varese (Giorgio Gori, Emilio Del Bono, Virginio Brivio, Mattia Palazzi, Beppe Sala e Davide Galimberti), hanno inviato una lettera al presidente Attilio Fontana, chiedendo “quando saranno disponibili i dispositivi di protezione – a partire dalle mascherine – il cui arrivo è stato promesso da tempo?” ma anche “cosa sta facendo la Regione per proteggere il personale sanitario e gli ospiti delle Rsa, in molte delle quali sappiamo purtroppo di numerosi decessi?”. Sono quindi stati fatti i tamponi su plurisintomatici e monosintomatici, come promesso?
Non è tutto: “Perché la Regione Lombardia non segue le direttive del Ministero e dell’Istituto Superiore di Sanità che prescrivono di sottoporre a tampone i sintomatici e, qualora questi siano positivi, i loro familiari e i contatti recenti?” si chiedono ancora i sindaci. Ma anche “perché la Regione Lombardia non ha ancora autorizzato l’avvio della sperimentazione dei test sierologici che altre regioni, come il Veneto e l’Emilia-Romagna, hanno invece attivato? L’esito di tali test – in abbinamento a un’indagine continua attraverso tamponi su un campione statisticamente rappresentativo per età, sesso, luogo di residenza… – è ritenuto decisivo per certificare l’evoluzione dell’epidemia e l’immunità di chi abbia contratto il virus anche in forma asintomatica”.
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