Cronaca

Fontana: 'Importante la funzione dei centri estivi, confidiamo in una soluzione a breve'

“Se dovessimo aspettare di ricominciare la nostra attività quando il virus sarà scomparso temo che ci vorrà troppo tempo... e poi nessuno lo sa, finchè non ci sarà una medicina o un vaccino".

Si è complimentato con i lombardi che sono stati ligi ai divieti imposti da due mesi e ha raccomandato che la stessa solerzia ci sia anche per la fase 2. Il presidente della Regione Attilio Fontana oggi in conferenza stampa ha parlato del documento, consegnato ieri a Milano al presidente del Consiglio Giuseppe Conte,  che sintetizza le proposte della Regione per il ritorno graduale alla normalità.

Tra le questioni ancora aperte, c’è quella di come garantire assistenza ai bambini e ragazzi quando i genitori torneranno al lavoro. “E’ un tema che mi è molto caro – ha detto Fontana – Ho espresso in maniera molto preoccupata questo problema, considerata l’attuale chiusura dei centri estivi. Conte ha mostrato una certa apertura, quella degli oratori sarà un’importante possibile soluzione, per poter avere un luogo dove lasciare i figli se entrambi i genitori lavorano”. Di oggi la notizia che don Stefano Guidi, coordinatore degli oratori delle diocesi lombarde, sta lavorando ad una proposta per riaprire gli oratori.

Sul trasporto pubblico locale, ha aggiunto Fontana, “sono convinto che sia problematico semplicemente bloccare, ma bisogna organizzare il lavoro facendo in modo di scaglionare gli orari di inizio. Penso ad esempio ad orari dilazionati e su 6 o 7 giorni, in modo che spontaneamente sui mezzi pubblici ci sia un numero di persone che possano viaggiare in totale sicurezza. Non sono d’accordo sulle misure impositive. Anche su questo il presidente Conte mi ha assicurato sostegno”. “Se dovessimo aspettare di ricominciare la nostra attività quando il virus sarà scomparso temo che ci vorrà troppo tempo… e poi nessuno lo sa, finchè non ci sarà una medicina o un vaccino, dobbiamo conviverci nell’assoluta sicurezza, nel reciproco rispetto e nella garanzia che con i nostri comportamenti in nessun modo possiamo favorire il contagio”.

g.b.

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