Salute

Bruno Bartolucci: "Covid e burocrazia, un'inutile perdita di tempo prezioso"

Tutto questo per cosa? Se è semplicistico dire che tutto ciò deriva solo da un mancato e voluto burocratico tardivo tampone, di sicuro questo ha davvero contribuito in più di una occasione a rendere talora più drammatica la situazione

VIADANAE’ il dottor Bruno Bartolucci, medico di base, a scriverci. Un’analisi attenta la sua su una situazione, quella dei tamponi e della difficoltà che hanno i medici di famiglia di vederlo somministrato, che ha rischiato e rischia di essere negativa per i pazienti. Il sistema – che evidentemente ha scarsa fiducia nei medici di base – potrebbe essere più snello consentendo pienamente agli stessi medici di base, i più vicini ai pazienti, di intervenire più prontamente. Così non è. Questa la riflessione del dottore.

Con estrema coerenza e convinzione, con pacatezza nonostante la pandemia, da umile medico di medicina generale o di famiglia, senza accampar pretese, senza dar adito ad offese, senza criticar nessuno, in modo limpido e trasparente mi chiedo, rivolgendo la stessa domanda alla scienziato, all’epidemiologo, all’infettivologo, al virologo, cardiologo, pneumologo, reumatologo e allo specialista in malattie del circolo e della coagulazione: a chi giova non dare la possibilità diretta al medico di famiglia di richiedere tamponi naso-faringei, quando previsti dai sintomi e dalle situazioni di contatto evidenti, e far gestire la procedura ad altri? Non si rischia di arrivare tardi a situazioni cliniche medio-gravi, se al medico che conosce il proprio paziente come nessuno, si rende estremamente difficile richiedere in modo diretto il tampone naso-faringeo o lo si costringe a delegar ad altri, a un portale variato in corso d’opera, alla AST o alla ASTT o alla USCA (unita’ sanitarie di continuità assistenziale) di Mantova o Cremona? Questa è la situazione reale e confutabile, e il tempo e l’ energia perduta per questi atti burocratico-amministrativi indiretti va a scapito non solo del medico e dei suoi tempi e modi di assistenza, ma pure del paziente e della famiglia, privati di certezze diagnostico-terapeutiche quando non di quel bene supremo che è la vita di ognuno. I tempi lunghi o la mancata effettuazione diretta del tampone crea problemi pure al comparto del lavoro, da una parte per quarantene imposte e/o supposte e non sempre congrue alla situazione clinica visto il mancato tampone, dall’altra per l’impossibilità reale senza il risultato rapido dello stesso di far rientrare al lavoro i sani, i contatti sani, i malati guariti di fatto. Si fanno discussioni su fase 1 e fase 2 ma l’ unico strumento per chiarire il tutto, controllare la situazione e non incorrere oltre a ciò a un danno economico per il lavoratore e l’ impresa e a un danno erariale al sistema Italia, è la possibilità reale, negata, di effettuare tamponi rapidi, quando effettivamente servono. Non credo che il tampone generalizzato sia utile ne proficuo in termini di correttezza diagnostico-terapeutica e neppure in termini di un corretto rapporto costo/beneficio in sanità, ma credo fermamente che negarlo o rendere quasi impossibile la sua rapida effettuazione nei casi previsti, lo sia ancora molto di più. In questa assurda e paradossale situazione per qualsivoglia amministrazione seria della cosa pubblica, non voglio quantificare e contare i disguidi, i tamponi persi, le mancate o tardive segnalazioni o controlli degli addetti, la mole biblica delle delibere che oggi smentiscono quelle di ieri, la superficialità, il pressapochismo e l’inutilità di gran parte delle stesse, la conflittualità continua e forse voluta che genera con gli assistiti e le famiglie ne, ancor peggio, la mancanza o la carenza di mezzi di protezione individuale per gli operatori, nonché i decessi effettivi forse evitabili. Tutto questo per cosa? Se è semplicistico dire che tutto ciò deriva solo da un mancato e voluto burocratico tardivo tampone, di sicuro questo ha davvero contribuito in più di una occasione a rendere talora più drammatica la situazione. Non parliamo poi del dosaggio delle immunoglobuline avviato in pompa magna non si sa per qual ragione benché considerato inutile ai più. Che dire: la via maestra è il mezzo più sicuro e più rapido per raggiungere uno scopo, le cose più semplici sono le più straordinarie ma solo un saggio riesce a vederle“.

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