Economia

Cingia de' Botti, Ilaria Ronchi - estetista - riparte: "Sono ottimista, ce la faremo"

Sono ottimista, e voglio continuare ad esserlo. Per i primi 15 giorni dovrò gestirmi con la scuola, organizzandomi. C'è un detto olistico che dice che per abituarsi alle nuove situazioni occorrono 21 giorni. Ci abitueremo

CINGIA DE BOTTI – Si riparte. Con tutte le preoccupazioni del caso ma pure con l’ottimismo di chi sa che è solo con il lavoro che si possono nutrire i sogni e che si può superare un periodo durissimo. Ilaria Ronchi, estetista, tilolare di Artestetica e insegnante a Santa Chiara riprenderà il proprio lavoro primario mercoledì. “Mi sono presa due giorni in più – ci racconta – per fare le cose al meglio. In verità avrei voluto aprire giovedì, ma poi appena ho detto che avrei riaperto sono state tantissime le richieste”.

Tutto verrà fatto seguendo le regole fissate per i centri estetici. “Riceveremo solo su appuntamento e per accontentare tutti abbiamo anche aumentato le ore di lavoro. Terremo aperto una mezza giornata anche il lunedì, che prima del Coronavirus era il nostro giorno di chiusura. il lunedì saremo aperti dalle 9 alle 14 mentre gli altri giorni resteremo aperti sino alle 21. Un po’ di paura c’è, non lo nego, ma siamo pronte. Faremo tutto quello che serve per tutelare noi stessi e i clienti”.

L’accesso al centro estetico avverrà solo con la mascherina. Per le mani è stata approntata una postazione speciale con una lastra di plexiglass che dividerà l’operatore dal cliente. I trattamenti viso saranno gli unici in cui il cliente toglierà la mascherina. “Ma saremo maggiormente tutelati. Per ogni trattamento avremo sia noi che il cliente la maschera chirurgica, per i trattamenti viso invece indosseremo le ffp2 e la visiera. Poi calzari e abbigliamento. Ad ogni cliente verrà consegnata una busta in cui apporre i propri vestiti. Intanto abbiamo effettuato la sanificazione e sanificheremo spesso”.

Ilaria Ronchi aveva promesso un trattamento speciale per il personale delle RSA e per quelli degli ospedali. La sua era stata una forma di ringraziamento per la nonna, ricoverata a Cingia: “Ho già ricevuto molte prenotazioni sia dalle clienti delle RSA che da quelle dell’ospedale. Avevo paura, dopo due mesi, che l’attività avrebbe fatto fatica a ripartire e invece non è stato così. Sono ottimista, e voglio continuare ad esserlo. Per i primi 15 giorni dovrò gestirmi con la scuola, organizzandomi. C’è un detto olistico che dice che per abituarsi alle nuove situazioni occorrono 21 giorni. Ci abitueremo e ce la faremo”.

N.C.

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