Cronaca

Lapidi del Vho, apertura di Priori: "Giusto salvaguardarle, ci stiamo muovendo"

"Accolgo in pieno la richiesta delle minoranze - ha detto Priori -. Spesso non siamo andati d’accordo su molte questioni, ma in questo caso apprezzo la loro interrogazione. Mi sono mosso per un paio di sopralluoghi al cimitero del Vho e ho contattato la Sovrintendenza".

VHO (PIADENA DRIZZONA) – Arriva l’apertura del sindaco di Piadena Drizzona Matteo Guido Priori in merito alla vicenda delle tre lapidi del cimitero della frazione del Vho, che ricordano tre importanti personalità del paese, che nei decenni passati hanno dato lustro all’intera comunità. Come noto, dopo un certo numero di anni e soprattutto in questa fase in cui il Coronavirus ha portato purtroppo e inevitabilmente a dovere fare spazio nei vari camposanti, c’è necessità di nuovi loculi e, da prassi, le tombe più vecchie vengono rimosse con i resti che entrano a fare parte dei cosiddetti ossari.

La minoranza consiliare di centro sinistra con i consiglieri Ivana Cavazzini, Nicola Ricci, Andrea Cantoni e Andrea Volpi, interpellata a sua volta dallo storico del Vho Calisto Rech, ha chiesto all’amministrazione di avere un occhio di riguardo in particolare per tre lapidi del cimitero. Una di queste, che ricorda Roberto Grasselli, è un monumento notevole dal punto di vista artistico, ma quello che Rech evidenzia è il valore storico di quel monumento funebre e delle lapidi che ricordano Romeo Pasquali e il Cavalier Francesco Orefici. Il primo fu tra i fondatori del Museo Archeologico Platina, il secondo ha dato il via a fine 1800 agli scavi che portarono a scoprire il sito palafitticolo dei Lagazzi, oggi sito Unesco.

Insomma tre personalità che meritano di essere ricordate. “Accolgo in pieno la richiesta delle minoranze – ha detto Priori -. Spesso non siamo andati d’accordo su molte questioni, ma in questo caso apprezzo la loro interrogazione. Mi sono mosso per un paio di sopralluoghi al cimitero del Vho e ho contattato la Sovrintendenza. La nostra richiesta è in primis rivolta alle famiglie dei defunti e ai parenti, anche lontani, perché si prendano cura dei monumenti funebri. Laddove questo non sarà possibile, per mancanza ad esempio di eredi, proveremo a farci carico della cura del monumento stesso. L’alternativa è porre la lapide a ricordo del defunto lungo il muro perimetrale del cimitero, come chiesto dalla minoranza e come avviene in diversi cimiteri all’inglese, ma per farlo serve l’ok della Sovrintendenza. Stiamo lavorando, insomma, e siamo assolutamente d’accordo con il principio dell’interrogazione posta dalla minoranza”.

G.G.

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