Meteo, Coldiretti Mantova: grandine a Marcaria e Casatico, mais distrutto
Nubifragi, grandine e trombe d’aria, sempre più frequenti come estremizzazione di un clima che sta cambiando, questa mattina hanno flagellato mais, uva, coltivazioni orticole e cerealicole, provocando diversi danni
Colpisce di nuovo la grandine, che a Marcaria ha distrutto alcuni campi di mais, facendo diversi danni. Lo rileva Coldiretti Mantova, che sta ricevendo nei propri uffici di zona le segnalazioni di danni, per fortuna circoscritti a una parte limitata della provincia. Nell’azienda agricola di Massimo Luigi Brocajoli, i 40 ettari di mais da trinciato, utilizzati per alimentare una stalla da 800 bovine, hanno subito danni tra il 40% e il 70%, a seconda dell’esposizione alla furia del meteo.
La zona di Casatico e Marcaria è una di quelle che ha dovuto maggiormente fare i conti con il maltempo, che ieri ha colpito il Viadanese e questa mattina ha attraversato con una perturbazione atmosferica alquanto violenta tutta la Lombardia. Nubifragi, grandine e trombe d’aria, sempre più frequenti come estremizzazione di un clima che sta cambiando, questa mattina hanno flagellato mais, uva, coltivazioni orticole e cerealicole, provocando diversi danni in campagna.
Dall’inizio dell’anno ad oggi – spiega la Coldiretti nazionale in base a un’elaborazione su dati dell’European Severe Weather Database (ESWD) – lungo tutta la Penisola si sono verificati 71 nubifragi con precipitazioni violente e bombe d’acqua, con un aumento del 31% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a conferma dei cambiamenti climatici in atto che si manifestano con il moltiplicarsi degli eventi estremi.
Siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, che compromettono anche le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.
Un fenomeno aggravato dal consumo di suolo con l’abbandono delle campagne e la cementificazione che – denuncia Coldiretti – negli ultimi 25 anni ha fatto sparire il 28% delle campagne italiane. L’erosione di territorio agricolo a beneficio di asfalto, edifici e capannoni causa il fenomeno dell’impermeabilizzazione del terreno che non riesce ad assorbire l’acqua aumentando il rischio di alluvioni anche nei centri urbani. Il risultato – conclude la Coldiretti – è che nel nostro Paese sono saliti a 7275 i comuni complessivamente a rischio frane e alluvioni, il 91,3% del totale in Italia, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Ispra.
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