Lettere

Bozzolo, ordine pubblico,
i problemi ci sono, stiamo
facendo il possibile

da Giuseppe Torchio

Gentile Direttore,

a più riprese si pone il problema degli schiamazzi e del disturbo della quiete pubblica, in particolare da parte di giovani che qualcuno reputa tutti quanti orfani o, forse, figli del sindaco, del prete o della scuola.

In molti si sono rivolti al sindaco quale responsabile del rilascio delle licenze degli esercizi pubblici nella più totale ignoranza dei contenuti della legge Bersani che ha espropriato tali competenze con la liberalizzazione di licenze ed orari di apertura, una sfida all’epoca salutata dai media come una liberazione. Nel nostro comune abbiamo introdotto misure compensative no slot agli esercenti che rinunciano alle macchinette.

L’ apertura dei locali è contenuta in fascia oraria definita. Il problema principale nasce da assembramenti fuori dall’orario di apertura ed in aree esterne e attigue.  La possibilità sanzionatoria non è diretta e si espone, come avvenuto in altre realtà, alla reazione delle avvocature di parte. Il regolamento di polizia è preciso e contempla sanzioni ma ogni atto aggiuntivo si espone alla reazione dei difensori, sovente con risultati assolutori e richieste di risarcimento del danno.

Quindi i richiesti provvedimenti devono essere particolarmente documentati.

Il periodo di forzato contenimento, di non frequentazione scolastica in presenza, di impossibilità di riunione, di chiusura dei luoghi preposti all’educazione giovanile, ha sicuramente aggravato uno stato di emarginazione dei ragazzi che è esploso alle prime timide aperture anche con fenomeni di frequentazione più intensa dei luoghi pubblici, alla intensificazione degli incontri ed anche ad alcuni assembramenti.

Fenomeni costantemente monitorati con una intensa attività di potenziamento dell’illuminazione degli spazi pubblici, di dotazione di telecamere e di sanzionamento di comportamenti scorretti da parte delle forze di polizia.

Le iniziative sono tuttora in atto con risultati che non sempre sono soddisfacenti, legati anche alla lamentata necessità di potenziamento degli organici delle Polizia Locale e delle Forze dell’Ordine.

Schiamazzi, aperture delle canaline di irrigazione con invasioni dei campi, giochi pericolosi last minute di chi si arrotola sulle strade in attesa estrema del passaggio di autoveicoli, lanci di biciclette dalla pensilina al centro strada per assistere alle frenate degli automobilisti di passaggio e tutta una serie di atti e gesti da fare accapponare la pelle.

Questo avviene a Bozzolo, spesso lontano dai bar, quindi non solo in via Valcarenghi ma in piazza Marcora, in via Castello, in piazza dei Mille, a porta San Martino, al villaggio Traldi… In zona Siberia sono state rigate auto e gli schiamazzi non risparmiano nessuna zona.

In queste zone di Bozzolo non ho mai incontrato alcun genitore.

Personalmente sono intervenuto a bloccare alcuni motorini con i conduttori che nascondevano la targa. Li ho identificati, ammoniti e qualcuno mi ha anche ascoltato. Con i Carabinieri ho chiesto di smettere di fare le corse in moto sotto la loggia comunale o sul sagrato della chiesa di San Pietro.

C’è anche stato il capovolgimento di una moto durante una esibizione notturna.

Certo la furbizia di questi gruppi, dotati di “pali” col telefonino acceso H 24 è legata alle segnalazioni dell’arrivo dei Carabinieri ed ai rapidi spostamenti.

Basta considerare che la media dei tagli sottorganico delle nostre caserme è anche del 50 per cento mentre è sufficiente il fischio di un’area metropolitana per provvedere ai rinforzi delle grandi città. Confidavo ai miei collaboratori l’amarezza degli insulti ricevuti dai cittadini nelle ultime settimane, diretti magistralmente da scariche di parolacce sul mio cellulare.

Ed il rammarico, mio e delle Istituzioni, nel non avere finora trovato un solo cittadino disposto ad installare, anonimamente, fonometri dell’Arpa per il rilevamento e la sanzione agli autori di rumori molesti e schiamazzi.

Spero di poter incontrare l’ignoto autore della “lettera firmata“ per cercare insieme una via d’uscita e per risposte più incisive alle sue preoccupazioni chiedendo anche a lui di metterci la faccia. Cordialmente.

Giuseppe Torchio
(Sindaco di Bozzolo)

© Riproduzione riservata