Salute

Vaccino dal 26 ottobre Alla campagna hanno aderito i 499 medici di base dell'Ats

Il Piano operativo della campagna vaccinale 2020/21 è stato predisposto in collaborazione con le 3 ASST del proprio territorio di competenza (Crema, Cremona e Mantova), con i Medici di Medicina Generale ed i Pediatri di Libera Scelta, e altri Enti Erogatori (RSA Strutture di ricovero e cura private accreditate).

Sono 499, tra titolari e incaricati, i medici di Medicina Generale dell’Ats Valpadana (il 99%) che hanno aderito alla campagna vaccinale antinfluenzale che partirà dal 19 ottobre. Questa è la data prevista dal calendario regionale; l’Ats Valpadana, in una nota inviata questa mattina, precisa che “l’avvio della vaccinazione antinfluenzale nel territorio della ValPadana è fissato per il 26 ottobre 2020“.

Il Piano operativo della campagna vaccinale 2020/21 è stato predisposto in collaborazione con le 3 ASST del proprio territorio di competenza (Crema, Cremona e Mantova), con i Medici di Medicina Generale ed i Pediatri di Libera Scelta, e altri Enti Erogatori (RSA Strutture di ricovero e cura private accreditate). Relativamente al Piano vaccinale sono in corso di definizione gli ultimi dettagli organizzativi; importante e determinante è la collaborazione ricevuta da parte della Medicina Territoriale: il 99% dei Medici di Medicina Generale e oltre il 60% dei Pediatri di Libera Scelta hanno dato la disponibilità ad eseguire la vaccinazione antinfluenzale ai propri assistiti aumentando notevolmente le dosi richieste.

Le 3 ASST territoriali hanno predisposto la campagna vaccinale puntando sulle strutture già operanti (8 punti vaccinali totali: 6 punti ASST di Mantova, 1 punto ASST di Cremona e 1 punto ASST di Crema) e su nuove strutture identificate come CVA – Centri Vaccinali Antinfluenzale. I CVA sono gestiti dalle ASST e coordinati da ATS, e sono strutture idonee con caratteristiche strutturali ed organizzative tali da garantire il distanziamento e tutte le procedure ANTICOVID. In questi CVA (Centri Vaccinali Antinfluenzali) anche i Medici di Medicina Generale ed i Pediatri di Libera Scelta avranno la possibilità vaccinare i propri assistiti.

Attualmente sono definiti: 2 CVA per il Distretto di Cremona (1 a Cremona e 1 a Casalmaggiore), 1 CVA per il Distretto di Crema sito a Rivolta d’Adda (attivabile al bisogno) e 1 CVA per il Distretto di Mantova in via di definizione. Sono in corso di individuazione, con la collaborazione degli Enti Locali, ulteriori centri da mettere a disposizione ai MMG e PLS che non dispongono di spazi adeguati – e che ne hanno fatto richiesta – per garantire le misure anti COVID considerata anche l’aumentata richiesta dei propri assistiti.

ATS ha previsto anche l’eventuale coinvolgimento di medici USCA, prioritariamente per le somministrazioni a domicilio tenendo però presente che dovrà essere mantenuta la loro disponibilità per le attività domiciliari a supporto della sorveglianza COVID-19 e/o nelle situazioni laddove sia difficile raggiungere i livelli di copertura. Il fabbisogno individuato da ATS della Val Padana per questa campagna vaccinale antinfluenzale è stato stimato in circa 216.000 dosi. Come dato di raffronto si ricorda che durante la scorsa campagna vaccinale (2019/20) sono state somministrate, nel territorio di ATS della Val Padana, circa 94.000 vaccinazioni ai soggetti fragili o con condizioni a rischio.

Per l’ATS della Val Padana l’avvio della vaccinazione antinfluenzale è fissata quindi per il 26 ottobre 2020; di concerto con le ASST verrà comunicato tempestivamente ogni ulteriore dettaglio organizzativo al fine di agevolare la conoscenza nella popolazione target delle modalità erogative. “La ragione – spiega l’Ats – di un’implementazione e rafforzamento della copertura vaccinale per l’influenza stagionale si fonda su importanti motivi clinico-epidemiologici: evita la sovrapposizione di un altro fattore epidemico (la vaccinazione antinfluenzale infatti contribuisce significativamente a ridurre l’associazione di una co-infezione influenza-COVID-19 prognosticamente sfavorevole); riduce i ricoveri per influenza e le sue complicanze; riduce le assenze del personale sanitario per patologia influenzale; rende più semplice una diagnosi differenziale tra patologia influenzale e COVID-19; infine, consente una maggiore protezione dei soggetti fragili e con condizioni di rischio”.

Il Piano regionale, illustrato ieri in una conferenza stampa a Milano dal direttore generale dell’assessorato regionale al Welfare, Marco Trivelli e dal virologo, Fabrizio Pregliasco, sarà accompagnato da una campagna di comunicazione che Regione Lombardia diffonderà attraverso tutti i suoi canali, coinvolgendo direttamente anche medici di medicina generale, pediatri, Comuni, farmacie, ATS, ASST, Trenord e FNM. “Ad oggi la Regione – ha detto Trivelli –  ha già acquistato 2.884.000 dosi a fronte di un fabbisogno massimale raccomandato e aggiuntivo a titolo gratuito previsto di 2.768.000 dosi. Ciò significa che l’offerta dei vaccini è non solo coerente con il bisogno, ma addirittura superiore. C’è anche spazio per poter sub-fornire le farmacie per consentire alla popolazione non target di vaccinarsi volontariamente. La difficoltà non è dunque nelle forniture, quanto nel tentare di raddoppiare il numero di vaccinazioni in poche settimane rispetto agli anni precedenti”.

Non è detto che tutta la popolazione target sia disponibile nei fatti a vaccinarsi, è stato anche detto in conferenza stampa.  Lo scorso anno, infatti la copertura effettiva è stata solo del 48% in, quindi ampiamente sotto l’obiettivo ministeriale del 75%. “Il vero tema è riuscire a somministrare i 2,9 milioni di dosi nel giro delle prossime 4/5 settimane in sicurezza, nel quadro Covid, cercando di raggiungere tutte le fasce deboli sperando di raggiungere la soglia del 60% di popolazione coperta.

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