Lettere

"Il PCI a Gussola: un tuffo
nella storia e i grandi
nomi legati al Casalasco"

da Sante Gerelli, Sinistra Italiana Gussola

Egregio direttore,
In questi giorni noto che  parecchi mezzi di informazione parlano della storia del PCI nelle vicinanze della data della sua fondazione 21 gennaio 1921. Anche parecchi politici e scrittori dedicano libri  sulla storia del P.C.I. Colgo l’occasione per esprimere anch’io alcune sensazioni, avendo militato in quel partito sino al suo scioglimento.
La presenza politica del PCI , era quella di un partito radicato tra la gente, pronto con la sua presenza attiva ed intellettuale ad aiutare le classi più deboli, ma soprattutto a difendere i diritti e adoperarsi per superare le disuguaglianze.

Un partito in grado di dare voce a chi non l’aveva. Un partito che aveva si tra i suoi massimi dirigenti intellettuali, ma tantissimi erano i rappresentanti che provenivano dal mondo del lavoro, ( in parecchi casi la scolarizzazione dei dirigenti e degli amministratori locali, soprattutto nei piccoli paesi era la quinta elementare, ed anche alcuni deputati provenivano dal mondo contadino). Su questo vorrei soffermarmi, perché pur in carenza di lauree e diplomi avevano tanta esperienza, e tanta modestia, e buon senso ma soprattutto spirito di sacrificio per gli altri.

Anche nella nostra provincia, nei nostri  piccoli paesi, la presenza delle sezioni del partito era importantissima . Erano definite le antenne sul territorio, perché con le riunioni sia dei comitati direttivi che delle assemblee si aveva il contatto diretto con una parte di cittadini, i quali esponendo i loro problemi  , sviluppavano discussioni e confronti (e diciamolo, anche scontri) , che poi servivano come comportamento e scelte da portare avanti a livello nazionale. Anche Gussola aveva una importante sezione del PCI e un circolo della FGCI. La prima dedicata a HO CHI MIN ( storico  dirigente Vietnamita),  mentre il circolo era intitolato a Julian Garzia Grimau, antifranchista , giustiziato  crudelmente in Spagna nel 1964.

Questi nomi rappresentano in modo corretto il voler conoscere il mondo , non restare chiusi in noi stessi. Senza dimenticare che Gussola ha avuto un deputato eletto al parlamento, Giacomo Bergamonti, scomparso tragicamente il 17 marzo 1951. Nel 1949, le forze antifasciste e di sinistra si sono costruite un luogo dove incontrarsi , dove decidere e discutere: LA CASA DEL POPOLO . Tale casa è stata costruita prevalentemente con tutto lavoro volontario, ma grazie anche soprattutto alla scelta che ha fatto il compagno Alessandro Vaia, natio di Gussola, dirigente politico del PCI a livello nazionale, antifascista, combattente nella guerra  civile spagnola,( importante e da leggere il libro che parla di questa figura “ DA GALEOTTO A GENERALE”), che parla di questa importante figura.

La guerra di Spagna non deve farci dimenticare anche la figura del compagno Mario Pezzali,  natio di Gussola combattente   nella guerra civile spagnola, caduto in combattimento a Pozuelo di Alarcon l’1 -12-1936, a lui è stata dedicata ,Piazza Piccola  a Gussola. Vaia per avere l’area dove costruire la Casa del Popolo, cedette un suo appezzamento di terreno ( un grande campo) in cambio di un orto situato al lato sud della piazza di Gussola, scelta questa difficile da rivedere ai giorni nostri. Su quel terreno sorse LA CASA DEL POPOLO, oggi purtroppo  non più frequentata a  causa del continuo spezzettamento delle forze di sinistra, molto più propensi a dividersi che ad  unirsi . Si può dire che quei locali hanno perso la loro importanza perché prevale il decidere in pochi, ( a mio avviso la causa principale è il predominare in politica dell’individualismo a scapito del confronto e della discussione ) . Oggi la politica si è ridotta ai minimi termini nel coinvolgere, iscritti e simpatizzanti e i frutti nell’area di sinistra non maturano mai. Adiacente alla Casa del Popolo è sempre esistita la Coop. Consumo, ricordo assemblee di soci  che in occasione del rinnovo delle cariche  , non erano abbastanza i posti disponibili. ( in quei tempi le assemblee si tennero anche presso il cinema Italia).

Oggi alle assemblee non partecipano più di 20-25 soci, e alcuni partecipano perché alla fine dell’assemblea gli si consegna o un piccolo regalo o un buono acquisto. Anche questo è un segno dei tempi. La sezione del PCI  e il circolo della FGCI sono stati una scuola da cui sono passati tanti amministratori locali, tanti Cooperatori, tanti cittadini che con il loro impegno hanno reso importante  Gussola assieme ad altri paesi. Le sezioni del PCI del Casalasco-Piadenese erano seguite dai funzionari di zona, mi ricordo di Azzoni Giuseppe, Mussi Claudio, Tavoni Enrico, Zanella Kramer. Per comodità  di polemica , spesso  siamo stati giudicati settari. Nulla di più falso, basta andare a rivedere alcuni passaggi della vita politica di Gussola e si colgono le collaborazioni trasversali che hanno animato la politica locale. Basta accennare un paio di fatti. Un consiglio comunale dove si paventava la rottura tra il PCI e il PSI su un problema importante , come il consorzio per il medico con Torricella del Pizzo.

Un consigliere di minoranza facente parte del gruppo della DC votò con i consiglieri del PCI e si realizzo il consorzio evitando ai cittadini di Torricella  del Pizzo di rimanere senza medico. Oppure si ricordi  il referendum autogestito contro l’istallazione dei missili a Comiso, dove il presidente del COMITATO DELLA PACE  era un consigliere comunale eletto nelle liste della DC. Basterebbe poter leggere i verbali dei Consigli Comunali  di quel tempo per comprendere come era fondamentale per il bene del paese la collaborazione tra maggioranza e minoranza. Un paese vivo politicamente , rispettoso delle diversità sino a che sono stati in vita partiti come il PCI , la DC, e il PSI.

Oggi a mio avviso mancano dirigenti a sinistra che sappiano fare sintesi, che come obiettivo abbiano nella mente e come punto di riferimento l’unità delle forze di sinistra. Per ricostruire un grande e forte partito che sappia rappresentare le istanze dei cittadini, che sappia difendere i loro diritti ma che abbia anche la forza di fare applicare i loro doveri.
Se fossero ancora in vita i partiti  che ho sopracitato, sicuramente anche la situazione del CORONAVIRUS, sarebbe stata affrontata in altro modo, ( ne parlavo proprio pochi giorni fa con Evelino Abeni) .

Concludendo,  non posso non accennare all’ultimo congresso dove si sciolse il PCI a Gussola, la sala dove si svolgeva l’assemblea congressuale era gremita; più di 100 persone hanno partecipato a due serate di dibattito, un numero importante che rappresentava anche il collegamento che il PCI  locale aveva con i suoi iscritti e con i simpatizzanti.
Il 21 gennaio 2021 saranno 100 anni dalla nascita del PCI : Ritengo importante ricordare quella data perché può rappresentare una traccia per chi vuole unire  le forze che a suo tempo , dalla scomparsa di questo partito, si sono divise.

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