San Giovanni, la nuova caserma dei carabinieri fa passi avanti: "Pronta entro l'estate"
La caserma di San Giovanni andrà a sostituire quella esistente di Solarolo Rainerio e trova spazio laddove l’Asolana si incrocia con la Giuseppina, quindi in una zona strategica sia a livello viario (soprattutto in funzione della possibile realizzazione della tangenziale est, con conseguente rotatoria) sia per la presenza dell’area industriale. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
SAN GIOVANNI IN CROCE – Passi avanti nella costruzione della nuova caserma dei Carabinieri a San Giovanni in Croce. A confermarlo è il sindaco del paese Casalasco Pierguido Asinari, che parla di possibile inaugurazione in estate. Dalle parole ai fatti, anzi alle immagini: i lavori procedono a cura della Paolo Beltrami Costruzioni di Paderno Ponchielli, che segue il progetto dell’ingegner Guido Favalli. La caserma di San Giovanni andrà a sostituire quella esistente di Solarolo Rainerio e trova spazio laddove l’Asolana si incrocia con la Giuseppina, quindi in una zona strategica sia a livello viario (soprattutto in funzione della possibile realizzazione della tangenziale est, con conseguente rotatoria) sia per la presenza dell’area industriale, dove spesso si sono registrati furti.
Il comune ha giocato d’anticipo con un progetto di installazione di una rete di videosorveglianza nei mesi scorsi, a protezione del centro abitato, che sarà collegato direttamente alla nuova sede dei carabinieri a San Giovanni. Un lavoro svolto fianco a fianco sin dall’inizio con ufficiali e tecnici dell’Arma dei carabinieri, affinché tutto fosse eseguito nel rispetto di una normativa stringente. La caserma sorge su un’area di 2500 mq in via delle Levate; 443 mq la superficie calpestabile, di cui 100 (più cantina e box) per l’alloggio di servizio del comandante. E poi due minialloggi e spazi operativi e di servizio. L’edificio, realizzato in isotex (nuovo materiale) sorge su un solo piano. Il costo totale si aggira sul milione di euro ma l’opera è a costo zero per il comune: 650mila euro arrivano a fondo perduto dalla Regione, dopo che il comune li aveva comunque accantonato con alienazioni dell’area e oneri di urbanizzazione, 315mila coperti dall’affitto pagato dal Ministero della Difesa.
G.G.