Cronaca

Rugby: Viadana torna al centro del movimento, Fava eletto in Consiglio FIR

Cambia la governance in seno alla Federazione Italiana Rugby dopo le elezioni che registrano un cambio di passo dopo la gestione quadriennale di Alfredo Gavazzi come numero uno del rugby italiano a cui succede Marzio Innocenti sostenuto, tra gli altri da Gianni Fava, eletto in consiglio in quota Società, secondo viadanese nella storia della FIR.

VIADANA/ROMA – Cambia la governance in seno alla Federazione Italiana Rugby dopo le elezioni che registrano un cambio di passo dopo la gestione quadriennale di Alfredo Gavazzi come numero uno del rugby italiano a cui succede Marzio Innocenti sostenuto, tra gli altri da Gianni Fava, eletto in consiglio in quota Società, secondo viadanese nella storia della FIR.

“Pronti al Cambiamento” suona come un grido di battaglia, ma soprattutto è il nome piuttosto evocativo scelto da chi ha portato avanti il progetto elettorale sottoforma di candidatura alle elezioni per la presidenza della Federazione Italiana Rugby e del Consiglio che amministrerà base e vertice del movimento ovale italiano. Tra gli eletti c’è Gianni Fava, vice presidente del Rugby Viadana 1970 e presidente dell’omonima Associazione.

La governance ritrova un viadanese al proprio interno dopo due decenni. Fava, infatti, oggi occupa la posizione che fu dell’avvocato Cesare Barzoni nei primi anni 2000 e vede premiato il proprio percorso di politico e uomo di rugby, un profilo che non poteva che interessare l’attuale Presidente Marzio Innocenti che subentra ad Alfredo Gavazzi…

“C’è da ricostruire e poco da salvare – sottolinea Gianni Fava. Bisogna ripartire da ciò che nell’ultimo periodo è stato ignorato, ovvero i club che sono e dovranno essere il traino del movimento. Lo si dice sempre che la base del movimento è quella che garantisce poi i risultati dell’alto livello, ma purtroppo nessuno ha la bacchetta magica, dovremo focalizzare forze e risorse proprio sul portare i club ad essere autonomi ed importanti sui rispettivi territori e nel contesto dell’intero movimento”.

Ci sono alcuni temi che torneranno ricorrenti come lo Stadio Flaminio in Roma che possa un giorno diventare la casa dell’Italrugby e la spinosa questione delle Accademie Federali: “Non nascondo che vedere il Flaminio in uno stato di degrado infonde tristezza per le pagine di storia che sono state scritte in quello stadio – sottolinea il neoconsigliere federale -, ma c’è la volontà, anche da parte dell’amministrazione comunale di riportarlo al centro delle priorità. Le Accademie? Tutto passa dalla ritrovata autonomia dei club. Solo allora si potrà parlare nuovamente di un organo come LIRE o Legarugby che regoli e gestisca quel segmento del movimento ovale e lo stesso dicasi per le accademie presso i club”.

Da un po’ di tempo si sente parlare di Modello Viadana in quanto la priorità è divenuta la lungimirante crescita di giovani che possano crescere e costruire l’ossatura della squadra per circa un decennio: “Siamo partiti con questa idea già da tempo – sottolinea il dirigente viadanese – e pensiamo forse con un pizzico di presunzione ed orgoglio di avere imboccato la strada e giusta e probabilmente altri club potrebbero replicare quanto abbiamo fatto nell’ultimo periodo sul settore giovanile consapevoli che questo non è un punto d’arrivo, ma una tappa di un percorso che vuole essere virtuoso prima ancora che vincente”.

FIR: il nuovo Consiglio Federale

  • Consiglieri Federali Eletti in quota Società
    Antonella GUALANDRI 29.384 voti
    Vittorio MUSSO 27.990 voti
    Giorgio MORELLI 25621 voti
    Nicoletta DALTO 21.366 voti
    Grazio MENGA 19.888 voti
    Giovanni FAVA 18.232 voti
    Antonio LUISI 18.135 voti
  • Consiglieri Federali Eletti in quota Giocatori
    Carlo FESTUCCIA 4.075 voti
    Francesca GALLINA 3.745 voti
  • Consigliere Federale Eletto in quota Tecnici
    Carlo ORLANDI 2.230 voti
  • Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti
    Andrea DUODO

Alessandro Soragna

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