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Caos vaccini, Fontana: 'Stop a Cda Aria'. Il monito 'A fine mese finite scorte'

“I disservizi informatici della campagna vaccinale a Como, Cremona e Brianza hanno creato disagio nel fine settimane, e inficiato lavoro di operatori sanitari e non che si stanno impegnando duramente” ha detto il Governatore in una conferenza stampa convocata alle 13.30.

AGGIORNAMENTO – Il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha azzerato il cda della società Aria, sotto accusa per i disagi che si sono verificati, in particolare a Cremona, nella campagna vaccinale.

“I disservizi informatici della campagna vaccinale a Como, Cremona e Brianza hanno creato disagio nel fine settimane, e inficiato lavoro di operatori sanitari e non che si stanno impegnando duramente” ha detto il Governatore in una conferenza stampa convocata alle 13.30.

“E’ questo il motivo per cui ho chiesto ai membri del Cda di Aria di fare un passo indietro. In caso contrario ne disporrò l’azzeramento chiedendo all’attuale direttore, Lorenzo Gubian, di prendere le redini”.

I dati sui vaccini. Fontana ha poi voluto rassicurare sul buon proseguimento della campagna vaccinale in Lombardia.

“Situazioni come quella del fine settimana appena trascorso offrono un’immagine distorta dei risultati raggiunti” ha detto. “Finora abbiamo vaccinato 1.231.413 persone in Lombardia”.

Di questi, gli “Over 80 sono 322.558, oltre a 60mila nelle Rsa. Dunque la percentuale di chi ha ricevuto una dose supera di gran lunga il 50%, in linea con ciò che accade nel resto del Paese”.

Anche i dati di sabato, nonostante i disguidi, appaiono buoni, secondo il Governatore: “Sabato in tutta Italia sono state inoculate 120mila dosi, di cui 30mila in Lombardia, che è 1/4 di tutte le vaccinazioni del Paese”.

Ma il presidente della Regione lancia anche un monito: si rischia di restare senza vaccini: “Il nostro obiettivo è vaccinare tutti i lombardi, ammesso che arrivino le dosi, visto che a fine mese le nostre scorte saranno esaurite” conclude.

Aria: un po’ di storia. La società era già stata ampiamente criticata a causa dei disguidi nello scorso fine settimana. Ma si tratta della goccia che ha fatto traboccare il vaso, in una situazione già compromessa.

Come ricostruisce il Corriere della Sera, Aria (Azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti) era nata nel 2019, quando Fontana e l’assessore Davide Caparini decisero di fondere le tre spa Centrale Acquisti (Arca), Lombardia Informatica (Lispa) e Infrastrutture Lombarde (Ilspa), allo scopo di ridurre gli sprechi.

Nacque quindi Aria, 600 dipendenti, presieduta da Francesco Ferri, di area Forza Italia.

Ma fin da inizio pandemia la società ha presentato non pochi problemi, a partire dalla difficoltà nell’approvvigionamento di mascherine e altri dispositivi di protezione.

Ci fu poi la vicenda dei camici, dei calzari e dei copricapo forniti/donati dall’azienda Dama spa controllata da Andrea Dini, cognato di Fontana e partecipata al dieci per cento dalla moglie.

Senza contare la questione dei vaccini antinfluenzali: in questa partita furono lanciate 13 gare per recuperare circa 2,6 milioni di fiale, alcune delle quali a prezzi record, altre arrivate molto tardi e rimaste inutilizzate.

Per non parlare del caos nella gestione dei risultati dei tamponi e dei test anti-Covid. Insomma, una serie di problematiche, che ha visto solo il suo culmine con la campagna vaccinale anti-Covid, che ha visto uno stanziamento ad Aria 18,5 milioni di euro.

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