Piadena, Cardesi risponde a Storti: "Se accordo verbale ci fu, non fa onore a nessuno"
Per quanto riguarda la richiesta di ampliamento di superfici e relativa valutazione di impatto ambientale, andrebbe definitivamente chiarito l’equivoco tra la destinazione d’uso degli spazi per la movimentazione e stoccaggio di merci innocue e quella di rifiuti pericolosi

PIADENA/DRIZZONA – Il Comitato contro il progetto di gestione e deposito di rifiuti pericolosi della ditta Trasporti Pesanti risponde alle dichiarazioni della ditta. E lo fa per bocca di Enrico Cardesi.
“In merito alle dichiarazioni rilasciate dal signor Elvezio Storti in data 21 marzo 2021, come ‘Comitato contro il progetto di gestione e deposito di rifiuti pericolosi della ditta Trasporti Pesanti’, ci preme ribadire quanto segue.
Se un’amministrazione ormai lontana nel tempo ha ritenuto impropriamente di derogare dalla Legge Galasso nei confronti della ditta Car Terminal, ciò non significa che un’amministrazione successiva debba adeguare il proprio comportamento a un’ingiustificata decisione pregressa.
Quanto ai presunti accordi verbali intercorsi con la passata amministrazione Cavazzini, facciamo notare come essi siano, oltreché indimostrabili, non previsti dalla legge e quindi non vincolanti. In ogni caso, non farebbero onore a nessuna delle due parti coinvolte.
Non ci pare che una colata di asfalto di 9000 m2 dimostri una particolare sensibilità ambientale. Quanto alla presunta riduzione del traffico su gomma, la stessa ARPA non dispone di dati aggiornati oltre il 2004 per poterla eventualmente dimostrare.
Per quanto riguarda la richiesta di ampliamento di superfici e relativa valutazione di impatto ambientale, andrebbe definitivamente chiarito l’equivoco tra la destinazione d’uso degli spazi per la movimentazione e stoccaggio di merci innocue e quella di rifiuti pericolosi, che a tale valutazione ci pare invece debbano soggiacere per i rischi che comportano, come dimostrano inequivocabilmente le 45 pagine di elenco presentate in Comune.
A tal proposito, non può essere sottaciuto che rientra nelle prerogative e nei doveri istituzionali di un Sindaco la tutela della salute della comunità che amministra.
Infine, non si vede a quali vantaggi in termini di ‘crescita del paese’ il signor Storti faccia riferimento“.
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