Cronaca

Bozzolo, ambulanza a sirene spiegate
stoppata dal passaggio a livello

Tanti onanici voli su autostrade, su raddoppi, su opere compensative, su progetti ancora lontani (e, come nel caso delle autostrade, pure inutili)

BOZZOLO – La sirena dell’ambulanza che viaggia veloce verso un soccorso che non ci è dato conoscere, ma che è un soccorso serio viste le sirene e le luci accese. Bozzolo, cronaca di un giorno qualunque. Cronaca di oggi, di una vergogna.

L’ambulanza corre, gli automobilisti si scostano per lasciarla passare in via Valzania. E’ tutto inutile. Arrivata all’intersezione col passaggio a livello l’ambulanza si ferma. E lì resta per almeno 10 minuti sino a che le sbarre non si rialzano e il mezzo di soccorso può passare.

Non sappiamo l’entità del soccorso, ma sappiamo che non può andare sempre bene. A volte il confine tra la vita e la morte è inferiore a quei dieci minuti di costrizione. E non c’è altra possibilità che non quella di attendere. Almeno qui, almeno a Bozzolo terra di confine e di nessuno.

Tante parole, tante belle parole in questi anni, per dire che prima o poi i passaggi a livello saranno eliminati. Tante parole delle istituzioni e un sindaco, Giuseppe Torchio, che denuncia da tempo quei passaggi a livello che, di fatto, tagliano il paese. Che lotta contro i mulini a vento. Tanti onanismi su autostrade, su raddoppi, su opere compensative, su progetti ancora al di là da venire e sostanzialmente inutili.

Si attende davanti alle sbarre. E poco male se l’attesa è per il comune cittadino, a cui girano vorticosamente le sfere ma che nella maggioranza dei casi può pure attendere. Il problema serio nasce quando, come in questo caso, c’è di mezzo un soccorso, e forse una vita.

Perché capita, e capiterà prima o poi che per questioni di minuti quel confine stretto tra vita e morte sarà superato. Capita e capiterà allora che ci saranno soloni incravattati che diranno che si sarebbe dovuti intervenire prima, fare qualcosa. Un sottopasso ad esempio. Capita e capiterà che qualcuno si straccerà le vesti. E magari saranno gli stessi che avrebbero potuto fare e son rimasti fermi sulle proprie poltrone. A qualunque livello.

Capita e capiterà prima o poi che qualcosa andrà storto. E’ solo questione di tempo. A Bozzolo non ne hanno più, ma non possono farci nulla. Al momento possono solo attendere e sperare che chi è in difficoltà riesca a sopravvivere, giusto il tempo del passaggio del treno…

Nazzareno Condina

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