Rugby Viadana, 40 anni fa
la morte di Capitan Zaffanella
Il Rugby Viadana veleggia verso il mezzo secolo di storia ed oggi si ricorda un evento funesto che colpì l'animo giallonero quattro decadi or sono, un incidente stradale che fu fatale per il giocatore più rappresentativo dei primi anni di esistenza della società, Capitan Zaffanella!
VIADANA – Il Club rivierasco veleggia verso il mezzo secolo di storia ed oggi si ricorda un evento funesto che colpì l’animo giallonero quattro decadi or sono, un incidente stradale che fu fatale per il giocatore più rappresentativo dei primi anni di esistenza della società viadanese, Capitan Zaffanella!
In via Learco Guerra fervono i preparativi per rivivere questi cinquanta anni di rugby in riva al Po e “Gigi” Zaffanella è una figura cardine in tutti i capitoli del cerimoniale giallonero. Difficile ad oggi saperne di più se non che l’uomo il cui nome è legato allo stadio comunale di Viadana è protagonista delle celebrazioni ed il suo ricordo sarà un vessillo per i lustri a venire. Zaffanella era un esempio dentro e fuori dal campo, ricordano gli ex compagni di squadra, e con ogni probabilità è stato e sarà un monito per i capitani venuti dopo di lui o che verranno. La sua condotta, il suo modo di vivere un ruolo di così elevata responsabilità rappresenta un vademecum per rivestire i gradi nel modo èiù corretto ed autentico.
Affidiamo un ulteriore approfondimento alle parole di Gianni Fava che riprende la poetica vera e spigolosa di Walt Whitman, ispiratissima e geniale penna statunitense:
OH CAPITANO! MIO CAPITANO!
Il 25 Aprile di 40 anni fa moriva in un tragico incidente stradale il “nostro“ Capitano Gigi Zaffanella.
Non ci sono parole per descrivere il dolore che provammo in quella bella e triste Primavera .
Un esempio per tutti noi, capitano di fatto. Non ci sono eventi memorabili o fatti eclatanti da ricordare ma solo una costante ed assidua presenza di un amico sempre là, davanti a noi. A lui è stato intitolato, nel 1993, il nuovo stadio viadanese del rugby.
Un abbraccio alla madre Olga – scrive Gianni Fava -, alla moglie Ada alla sorella Grazie e alla figlia Silvia.
Dedichiamo a Gigi questo bel Campionato 2020/2021 disputato da Andrea Denti e compagni, ottimamente guidati dai loro tecnici e dirigenti, degni eredi di quello spirito e di quella forza, convinti che senza memoria non può esservi futuro.
A. S.