Parma città del profumo, ArteStudio
protagonista nella città ducale
Promossa da CNA, col logo realizzato da Arte Studio applaudito da tutti i presenti, la mostra potrebbe divenire permanente, come ha chiesto Paolo Giuffredi di CNA. Sarebbe un premio dopo tanto lavoro. Durato quanto? Un anno intero. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
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Duecento anni di storia di Parma: dal 1816, l’anno in cui Maria Luigi d’Austria, moglie di Napoleone, spinse i frati della Chiesa dell’Annunziata a creare il profumo “Violetta di Parma”, dando il via ad una tradizione che non si è mai spenta. E che è andata oltre il semplice profumo.
Una mostra “Parma la città del profumo” nell’anno bis di Parma Città Italiana della Cultura, che negli spazi di APE Parma Museo porta la firma casalasca di Antonella Pizzamiglio e Barbara Sereni di ArteStudio, che hanno sviluppato i temi (e l’evoluzione) della mostra già presentata tra il dicembre 2019 e il marzo 2020, poi interrotta a causa del Covid. Con loro, alla presentazione di lunedì mattina, anche il sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni.
Aziende storiche e in qualche caso complementari (si pensi a Bormioli per le boccette di vetro), aziende che distribuiscono, il tutto condensato in cinque sale che raccontano la Parma dell’industria del profumo, appunto. Ogni azienda ha un pannello dedicato con fotografia che interpreta l’icona, fotografata con la tecnica Still Life e poi scatti dietro le quinte tra artigianalità e tecnologia. Un percorso insomma completo, passato dalla realizzazione di un catalogo, presentato al taglio del nastro di lunedì.
Promossa da CNA, col logo realizzato da Arte Studio applaudito da tutti i presenti, la mostra potrebbe divenire permanente, come ha chiesto Paolo Giuffredi di CNA. Sarebbe un premio dopo tanto lavoro. Durato quanto? Un anno intero tra colloqui con le aziende, lavoro dietro le quinte, rifiniture e allestimento, oltre che “tracciamento” degli oggetti più preziosi presenti all’esposizione.
Giovanni Gardani