Cuoricina è stata sepolta a
fianco del Pronto Soccorso
Un lavoro duro insomma. Non sempre semplice, che ha svolto con tutta la sua dolcezza e sino all'ultimo. Anche nell'ultimo anno e mezzo di Covid in cui di vite, e di morti, in quegli spazi, ne sono passate tante
C’era un gatto che aggiustava i cuori. E’ il protagonista del libro di Rachel Wells (edito da Garzanti) in cui il mondo è visto attraverso gli occhi di Alfie, che dopo aver perso la compagna a due zampe di una vita passa, di vita in vita, a cercare un suo spazio nelle lande in cui vive e poi, al posto di prendere (o insieme al prendere) dona sempre qualcosa, anche ai più diffidenti.
Ieri mattina, da quando abbiamo pubblicato il pezzo di Cuoricina, la gatta che per 15 anni ha vissuto nell’androne del Pronto Soccorso di Oglio Po e appena fuori, siamo stati sommersi di commenti, messaggi privati, pensieri di chi Cuoricina l’ha conosciuta. Sono spesso momenti grevi quelli passati al Pronto Soccorso. E non sempre momenti in cui a trionfare è la vita e la speranza.
In tanti racconti, anche dei momenti più pesanti e tristi, lei c’era. Cuoricina come Alfie, ad aggiustare i cuori. Quando un cuore si rompe non sempre è possibile rimetterne insieme tutti i pezzi ma lei, con la sua dolcezza, ci ha provato. E forse, come il Dio Anubi e come certe credenze popolari narrano, oltre ad aggiustare i cuori ha pure accompagnato anime nel passaggio.
Un lavoro duro insomma. Non sempre semplice, che ha svolto con tutta la sua dolcezza e sino all’ultimo. Anche nell’ultimo anno e mezzo di Covid in cui di vite, e di morti, in quegli spazi, ne sono passate tante.
C’è chi racconta che Cuoricina si sia fermata per tutta la notte vicina ad una figlia che attendeva gli esiti per il papà, un’altra ragazza che narra di come Cuoricina le abbia girato intorno mentre attendeva di sapere gli esiti dell’esame della mamma, altri ancora che narrano di momenti, saluti, fusa, o semplicemente nanne di vedetta tra il tettuccio o il cofano dell’automedica e il pile posato sulla vecchia sedia a rotelle che era un poco la sua casa. C’è chi posta un breve video, chi un pensiero.
Cuoricina era stanca. Quindici anni di lavoro accanto agli operatori del Pronto Soccorso. E se medicalmente non ha potuto curare nessuno, ha curato tanti pensieri, ha donato attimi di leggerezza, un piccolo sorriso, un po’ di calore e chi è malato, o chi attende sa quanto pure questo può essere fondamentale in un percorso di cura.
Ieri notte Cuoricina è stata sepolta nel prato di fianco al Pronto Soccorso. Sulla sua tomba un fiore ne ricorda i passi. Chi ama i gatti, chi conosce i gatti sa quanto siano animali particolari, animali speciali: animali che sanno guardare al di là delle luci e delle ombre. Esseri metafisici. Chi ama i gatti sa quanto riescano a scrutare nell’anima, a comprendere, a farsi parte di chi seguono.
Cuoricina ha curato cuori per tutta una vita ed ora riposa nella certezza che ci sarà sempre chi ricorderà il cuore piccolo suo e la sua presenza in Pronto Soccorso. Dottoressa dell’anima umana.
Nazzareno Condina