Economia

Imprese, da Regione 13 milioni
per favorire liquidità e rilancio

Il Sistema camerale lombardo e Regione Lombardia intervengono per l’abbattimento degli interessi fino al 3% (TAEG) e il contributo massimo è di 10.000 euro. È altresì riconosciuta una copertura del 50% dei costi di garanzia fino ad un valore massimo di 1.000 euro.

Altro importante passo avanti verso i bisogni delle micro, piccole e medie imprese da parte della Giunta di Regione Lombardia sul tema, fondamentale, del credito. Ammontano, infatti, a 13 milioni e 560 mila euro le risorse messe a disposizione dalla Regione e dal sistema camerale.

È stata infatti approvata, su proposta dell’assessore allo Sviluppo Economico, Guido Guidesi, di concerto con l’assessore all’Agricoltura e Sistemi Verdi, Fabio Rolfi, una nuova versione del provvedimento ‘Fai Credito’.
Si chiamerà ‘Fai Credito Rilancio’ ed è finalizzata a migliorare le condizioni di accesso al credito da parte delle MPMI intervenendo con contributi a fondo perduto per l’abbattimento tassi sia su finanziamenti per la liquidità, sia su finanziamenti per investimenti, così da supportare le imprese a superare questa fase di difficoltà e a investire per il rilancio del business.

“Con questo strumento – ha spiegato l’assessore Guido Guidesi – aiutiamo le imprese abbattendo gli interessi sui finanziamenti concessi da una filiera del credito. È una misura che introduciamo in questo periodo per stabilizzare e supportare le aziende nel rilancio e negli investimenti; in queste settimane sarà disponibile anche il sostegno alla patrimonializzazione. Guardiamo al futuro insieme alle imprese lombarde”.

“Una misura importante per il nostro comparto, un sostegno reale al fabbisogno di liquidità necessaria al funzionamento delle aziende del settore primario”, ha aggiunto l’assessore Fabio Rolfi. “Le misure del piano di sviluppo rurale non prevedono forme di accesso al credito e per questo abbiamo voluto integrarle con fondi regionali per stimolare ulteriormente l’alta propensione all’investimento e all’innovazione delle imprese agricole lombarde”. “Già lo scorso anno 75 aziende del primario – ha proseguito Rolfi – avevano ottenuto risorse da questo bando e siamo convinti che in questa fase saranno ancora di più le realtà che accederanno a questa misura. Siamo la prima regione agricola d’Italia, con un valore della produzione pari a 7.7 miliardi di euro. L’agricoltura è uno dei pilastri della nostra economia e sarà uno dei motori della ripartenza”.

“Abbiamo sostenuto le imprese nel periodo più difficile della pandemia per garantire la continuità aziendale – ha aggiunto il presidente di Unioncamere Lombardia, Giandomenico Auricchio, ed è giunto ora il momento di favorire la ripresa del nostro tessuto produttivo. La disponibilità di liquidità e di risorse per investimenti è fondamentale per consentire alle imprese lombarde di rilanciarsi sul mercato, guardando con maggiore fiducia al futuro e investendo nella propria attività ed è a questo che mira questa nuova iniziativa promossa dal Sistema camerale lombardo e da Regione Lombardia.”

CHI PUO’ BENEFICIARE – Possono beneficiare di questa ulteriore misura le micro, piccole e medie imprese di tutti i settori economici aventi sede operativa e/o legale in Lombardia e che stipulino un contratto di finanziamento con un istituto di credito (banche) e/o un Confidi di un importo minimo pari a 10.000 euro.

DESTINAZIONE DEL FINANZIAMENTO – Il finanziamento che può essere destinato alla liquidità ovvero alla copertura di investimenti, è agevolabile nei limiti di 150.000 euro e per una durata da 12 a 72 mesi (compreso un preammortamento di 24 mesi).
Sono ammissibili al contributo in conto interessi i contratti di finanziamento stipulati a decorrere dall’1 gennaio 2021.

Il Sistema camerale lombardo e Regione Lombardia intervengono per l’abbattimento degli interessi fino al 3% (TAEG) e il contributo massimo è di 10.000 euro. È altresì riconosciuta una copertura del 50% dei costi di garanzia fino ad un valore massimo di 1.000 euro. Il bando attuativo è pubblicato entro 15 giorni dalla delibera approvata.

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