Cronaca

Via Centauro, vandali in azione
"Quel che accade qui mi fa paura"

A parte l'amore per l'hashish dichiarato, che forse non è neppure un problema o il problema più serio, ci sono scritte semincomprensibili e altre particolari. - E' questa la vita che sognavi?

Hanno colpito ancora una volta, pressoché certi dell’impunità. Approfittando del fatto che, quando cala la notte, via Centauro diventa latrina, luogo dove stemperare sbornie e terra di nessuno. Questa volta, con molte probabilità, protagonista è stata una banda di minorenni o poco più grandi. Un gruppo di giovanissimi che hanno deciso che le basculanti dei garages e le mura appena ritinteggiate potevano essere utilizzate per passare il tempo. Le scritte nere sono la loro firma di sabato notte.

Hanno imbrattato di nuovo, lasciando nei residenti rabbia, e tanta amarezza. Perché da anni denunciano, da anni chiedono più controlli e sicurezza, da anni chiedono che almeno qualcuno venga individuato e redarguito, se non costretto a rimettere a posto.

L’ordine non c’è più, non c’è mai stato in via Centauro. Una volta sono gli ubriachi – che non sono under, ma solo disadattati – che vomitano o pisciano in quell’angolo nascosto. Altre volte ancora sono gruppi di ragazzi che si ritrovano. Minori allo stato brado, lasciati alla deriva.

Protesta da anni l’ingegner Giovanni Donzelli, lui che in quella via ci vive. Protesta da sempre ma fa anche delle considerazioni diverse sui ragazzi.

“Le scritte nere sono di sabato notte. Le altre c’erano già da qualche anno. Pellegri aveva appena tinteggiato la facciata. Io ho vissuto la gioventù nel ’68 e non mi scandalizzo, ma mi preoccupa anche quanto queste scritte trasmettono. Non si può affermare che il comune non é un agenzia educativa e dormire tranquilli. Servirebbe la convergenza di tutte le forze educative sotto il coordinamento del comune che non c’é. Io sono vecchio e forse le mie ossa riposeranno altrove ma che cittadini vi troverete e in che mondo vivranno i vostri figli? Me, myself and I, Hashis lover, è questa la vita che sognavi? C’è disperazione allo stato puro a 15, 16 anni, quello che vediamo fa paura. Ragazzini, poco più che bambini ubriachi o fumati, ragazzine con linguaggio pesante. E porcate in giro per Europa ne ho viste in tanti anni e non mi scandalizzo per poco ma solo per quello che li aspetta. Nulla, no future. Quello che mi angoscia è che questi ragazzi non hanno un padre un fratello maggiore un maestro con cui parlare? Devono scrivere sul muro la loro disperazione? E quello che mi manda in bestia é che le istituzioni si occupano di fare supermercati e non dei cittadini. A 70 anni pensavo che dopo tante lotte il mondo sarebbe stato diverso. Purtroppo non è così”.

N.C.

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