Busi, il Listone fa scudo su Fomiatti:
"Minaccia del Cda? Mossa puerile"
“Quanto dichiarato per mezzo stampa da Fomiatti coincide infatti con quanto dichiarato all’interno del Consiglio Comunale di venerdì 16 luglio. A quanto pare, il solo parlare della situazione della Fondazione infastidisce molto l’attuale Cda e la sua Presidente".
Non si fa attendere da parte della lista civica del Listone la risposta al Cda della Fondazione Busi e in particolare al presidente Roberta Bozzetti, che ha minacciato di querela il consigliere Gabriel Fomiatti.
“Il Listone esprime pieno sostegno – si legge nel comunicato stampa – al proprio Consigliere Comunale Gabriel Fomiatti per l’impegno profuso nell’esercizio del proprio ruolo di Consigliere comunale d’opposizione e in particolare per il suo continuo interessamento per le condizioni in cui operano e vivono i dipendenti e gli ospiti della nostra casa di riposo”.
“Riteniamo la minaccia perpetrata a mezzo stampa da parte della Presidente della Fondazione Conte Carlo Busi Roberta Bozzetti e dell’intero CdA – dato che ad oggi non sono pervenute prese di posizioni diverse da quanto da lei dichiarato – di agire legalmente nei confronti di Fomiatti – si legge nello scritto – come una puerile ostentazione di forza atta a nascondere la debolezza di chi non ha argomentazioni per rispondere alle nostre osservazioni. Una mossa non idonea da parte di chi è chiamato a ricoprire una simile carica in rappresentanza di tutta la comunità e soprattutto della normale dialettica democratica, che è fatta di pesi e contrappesi”.
“Quanto dichiarato per mezzo stampa da Fomiatti coincide infatti con quanto dichiarato all’interno del Consiglio Comunale di venerdì 16 luglio. A quanto pare, il solo parlare della situazione della Fondazione infastidisce molto l’attuale Cda e la sua Presidente, che di contro cerca di scaricare le responsabilità e i problemi di gestione su chi da anni lotta e si impegna per il bene della Fondazione stessa, dei suoi dipendenti e dei suoi residenti. Ricordiamo alla Presidente che la libertà di parola, quando nel rispetto di tutti e senza travisare la realtà dei fatti, in Italia è ancora riconosciuto come un diritto fondamentale, e Casalmaggiore non fa eccezione”.
“Ciò che più ci rammarica – conclude il Listone – è leggere minacce e intimidazioni più o meno velate (richiamo al codice etico, affissione dell’articolo sulla bacheca…) ai dipendenti che tutti i giorni si spaccano la schiena per garantire il miglior servizio possibile ai nonni di Casalmaggiore. Come ultima considerazione, notiamo che la Presidente di una casa di riposo, non conosce la differenza tra sanità e assistenza, due ambiti ben distinti tra loro. Ci aspettiamo una presa di posizione e una condanna netta da parte del Sindaco e di tutte le forze politiche, rappresentanti dell’essenza democratica del nostro Paese”.
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