Cronaca

Premio Viadana, è Silvia Avallone
a vincere con Un'Amicizia

Silvia Avallone è nata a Biella nel 1984 e vive a Bologna. I suoi libri sono tradotti in tutto il mondo. Per Rizzoli ha pubblicato Acciaio (2010, da cui è stato tratto l’omonimo film), Marina Bellezza (2013) e Da dove la vita è perfetta (2017), e in Francia, nel 2012, Le lynx.

 

 

Il premio Viadana 2021 ha una vincitrice. Si tratta di Silvia Avallone con Un’amicizia – Ed. Rizzoli (con 553 voti) che ha preceduto Giovanni Montanaro con Il libraio di Venezia – Ed. Feltrinelli (537 voti); terza Lisa Ginzburg con Cara Pace – Ed. Ponte alle Grazie (486 voti); e Carmen Totaro con Un bacio dietro al ginocchio – Ed. Einaudi (384 voti).

Silvia Avallone è nata a Biella nel 1984 e vive a Bologna. I suoi libri sono tradotti in tutto il mondo. Per Rizzoli ha pubblicato Acciaio (2010, da cui è stato tratto l’omonimo film), Marina Bellezza (2013) e Da dove la vita è perfetta (2017), e in Francia, nel 2012, Le lynx. Scrive per il “Corriere della Sera”, “Sette” e “La Lettura”.

UN’AMICIZIA – (presentazione ed. Rizzoli) Se le chiedessero di indicare il punto preciso in cui è cominciata la loro amicizia, Elisa non saprebbe rispondere. È stata la notte in cui Beatrice è comparsa sulla spiaggia – improvvisa, come una stella cadente – con gli occhi verde smeraldo che scintillavano nel buio? O è stato dopo, quando hanno rubato un paio di jeans in una boutique elegante e sono scappate sfrecciando sui motorini? La fine, quella è certa: sono passati tredici anni, ma il ricordo le fa ancora male. Perché adesso tutti credono di conoscerla, Beatrice: sanno cosa indossa, cosa mangia, dove va in vacanza. La ammirano, la invidiano, la odiano, la adorano. Ma nessuno indovina il segreto che si nasconde dietro il suo sorriso sempre uguale, nessuno immagina un tempo in cui “la Rossetti” era soltanto Bea – la sua migliore amica. Elisa è una donna schiva, forse un po’ all’antica. Non ama le foto e i social, convinta com’è che chi siamo sia “infinitamente più interessante, e commovente, di quel che vorremmo a tutti i costi sembrare”. Ora però vuole mettersi in gioco, fare i conti con se stessa scrivendo: perché soltanto le parole possono restituirci la complessità delle storie che non mostriamo al mondo e che pure, silenziosamente, tutti ci portiamo dentro. Attraverso la sua voce, Silvia Avallone ci accompagna in questo romanzo potente e liberatorio, invitandoci a riflettere sul nostro presente e a domandarci: “La vita ha davvero bisogno di essere raccontata, per esistere?”.

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