Cronaca

Lions, panchina rossa per l'Oglio Po:
26 donne vittime di violenza nel 2021

A ricevere la donazione erano presenti Daniela Ferrari (Direttore Medico Ospedale Oglio Po), Alberto Rigolli (Direttore Dipartimento Materno-Infantile, ASST Cremona), Enrica Mantovani (Responsabile Consultorio Casalmaggiore), Francesca Giannetti (Psichiatra, UOP25 Oglio Po) e Daniela Lana (Assistente Sociale, Consultorio di Casalmaggiore). GUARDA LA FOTOGALLERY E IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

I femminicidi e le violenze contro le donne sono ogni giorno un fatto di cronaca. Per questo il Lions Club Nova Civitas di Sabbioneta stamattina ha consegnato in dono all’Ospedale Oglio Po la Panchina Rossa, un simbolo e un monito per contrastare queste forme di violenza.

La panchina – posizionata nel corridoio principale dell’ospedale, affinché sia visibile da tutti – è personalizzata dal disegno stilizzato di una donna, opera dell’architetto Minerva Sanguanini.

A ricevere la donazione erano presenti Daniela Ferrari (Direttore Medico Ospedale Oglio Po), Alberto Rigolli (Direttore Dipartimento Materno-Infantile, ASST Cremona), Enrica Mantovani (Responsabile Consultorio Casalmaggiore), Francesca Giannetti (Psichiatra, UOP25 Oglio Po) e Daniela Lana (Assistente Sociale, Consultorio di Casalmaggiore).

Sono intervenuti il tesoriere del Lions Club Nova Civitas Sabbioneta Angelo Favagrossa, il presidente del Lions Club Viadana Oglio Po Cristian Manfredi, il Past President del Lions Club Casalmaggiore Alberto Bernini, Carla Visioli del Club Terre dell’Oglio Po Soroptimist e l’architetto Minerva Sanguanini. Presenti anche Andrea Bernini e Sandro Maffezzoli (Lions Club Casalmaggiore), Giuseppe Bottoli (Lions Club Sabbioneta). Per il Lions Club Sabbioneta era presente anche il dottor Claudio Toscani.

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“A nome di tutta l’ASST di Cremona, ringrazio il Lions Club Sabbioneta per aver scelto l’Ospedale Oglio Po come luogo che accoglie un simbolo universale contro la violenza sulle donne. La panchina rossa rappresenta al contempo un percorso di sensibilizzazione e informazione e un luogo per un confronto e la riflessione sul tema. È la dimostrazione che il contrasto alla violenza passa anche dalla profonda sinergia tra enti, istituzioni e associazioni”, ha affermato Daniela Ferrari (Direttore Medico Ospedale Oglio Po).

L’ospedale rappresenta un’intero territorio e i Lions del territorio hanno lavorato in piena sinergia.

“La natura profonda dell’associazionismo Lions è radicata nella vocazione al servizio, in particolare nei confronti dei segmenti più fragili della società. Il Lions Club Nova Civitas di Sabbioneta ha voluto abbracciare la campagna di sensibilizzazione verso la violenza sulle donne e il femminicidio attraverso la collocazione di una panchina color sangue in un luogo di forte rilevanza come l’Ospedale Oglio Po, presente sul territorio dei Lions Club di Sabbioneta, Casalmaggiore e Viadana. Quella panchina rappresenta lo spazio idealmente occupato da donne che hanno subito qualsivoglia forma di violenza e siamo convinti possa aiutare a tener viva l’attenzione su questo ripugnante fenomeno e ad incoraggiare tutte le vittime a denunciare ogni sopruso”, ha spiegato Giuseppe Bottoli (Presidente Lions Club Nova Civitas di Sabbioneta).

SONO 26 LE DONNE ACCOLTE NEL 2021 AD OGLIO PO

Daniela Ferrari, “Un dato che non ci deve far abbassare la guardia sul tema. Per questo è sempre attivo in Azienda un percorso di tutela per le vittime di violenza. Nel 2021 gli accessi in codice rosa al Pronto soccorso dell’Ospedale Oglio Po sono stati 26, significa ventisei donne vittime di violenza. Un numero che ci spinge a non abbassare mai la guardia; lo scorso anno sono state 38 le donne che si sono rivolte a noi», ha spiegato Daniela Ferrari (Direttore Medico Ospedale Oglio Po).

“In tutta l’ASST viene applicato un percorso di tutela e presa in carico per le vittime di violenza di genere e di crimini di odio. Presso il Pronto soccorso è attivo un protocollo di assistenza per la violenza sulle donne e una procedura per effettuare le segnalazioni di violenza verbale e/o fisica da parte delle utenti. Non solo, l’ospedale prevede la possibilità di ricovero per una donna vittima di violenza e per i suoi figli”, spiega Ferrari.

“Non bisogna inoltre dimenticare che l’Ospedale collabora in rete con i consultori, le forze dell’ordine, le associazioni e i centri anti-violenza per garantire una continuità assistenziale sul territorio alle donne che hanno subito violenza fisica e/o psicologica familiare o occasionale mettendole direttamente in contatto con i soggetti che possono supportarla”.

“Se è vero, infine, che il pronto soccorso è il luogo che accoglie il maggior numero di vittime di violenza è altrettanto vero che le segnalazioni arrivano anche dai reparti, dagli ambulatori e dai servizi di assistenza domiciliare. Per questo stiamo lavorando alla costruzione di percorsi formativi che offrano strumenti concreti a ogni operatore sanitario per la gestione delle segnalazioni e dei casi”.

DALL’IDEA DI UN ARTISTA AD UNA CAMPAGNA NAZIONALE. DA DOVE NASCE LA PANCHINA ROSSA

La Panchina rossa nasce nel 2014 dall’ispirazione dell’artista torinese Karim Cherif che per promuovere la campagna contro la violenza sulle donne, dipinge la prima panchina di rosso e con due grandi occhi, specchio dell’anima. Nel 2016, gli Stati Generali delle Donne lanciano il Progetto “Panchina Rossa” in vista del 25 novembre, Giornata Internazionale della Violenza sulle donne, rivolto a Comuni, associazioni, scuole e imprese di tutta Italia, come simbolo del posto occupato da una donna che non c’è più, portata via da un atto di violenza al fine di ricordare la necessità di diffondere i valori dell’uguaglianza e parità fra i sessi, che nasce dal reciproco rispetto.

redazione@oglioponews.it (Foto: NC)

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