Cogozzo e Cicognara ricordano la
piena: Sant'Antonio in processione
Ieri l'Unità Pastorale della Beata Vergine delle Grazie - nonostante la pioggia battente - ha voluto ricordare quei giorni riaffidando alla fede e a Dio il presente e il futuro della terra lambita dai fiumi, e più in generale di tutta la terra. GUARDA LA FOTOGALLERY E IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
Era il 13 novembre del 1951 quando il Po in piena esondò portando morte e distruzione sulle sponde. Ad essere colpito soprattutto il Polesine. Furono giorni difficili in cui le genti del fiume, l’esercito e tanti volontari si diedero da fare per salvare capi di bestiame e persone. Giorni in cui, per chi era credente, ci si affidò a Dio. Ieri l’Unità Pastorale della Beata Vergine delle Grazie – nonostante la pioggia battente – ha voluto ricordare quei giorni riaffidando alla fede e a Dio il presente e il futuro della terra lambita dai fiumi, e più in generale di tutta la terra.
QUI SOTTO IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
70 anni fa era stata portata la statua di Santo Antonio verso le acque per chiedere tramite il santo la grazia per questi territori. Ieri la cerimonia si è ripetuta.
“Anche se la pioggia, inizialmente delicata e poi invece battente, ha scoraggiato l’iniziativa e ha messo in fuga i più, ci sembrava giusto e doveroso proprio nel 70º anniversario della grande piena del 1951 (era il 13 novembre). Ecco allora il Santo Antonio portato fin sull’argine nella sua statua e nella sua reliquia. Come 70 anni fa venne portato fino alle acque del grande Fiume affinché fossero presidiate le case di allora, oggi chiediamo al Santo di Padova di poterci ispirare a lui, alla sua intelligenza e intraprendenza affinché non esondino mai più i fiumi dell’odio, dell’ignoranza, del razzismo e della violenza. Tu che eri mosso da un coraggio sovrumano (lo Spirito Santo), appassiona anche il cuore dei nostri giovani, veri argini del nostro futuro. Antonio di Padova (da Lisbona) prega per l’Unità Pastorale del Fiume, prega per noi!”.
N.C.