Famila, furto "a lieto fine": almeno
i documenti restituiti alla proprietaria
"Dalla caserma è arrivata una telefonata con la quale sono stata avvisata che un signore di Casalmaggiore aveva rinvenuto la borsa e l'aveva consegnata ai carabinieri della nostra caserma. Di quel signore conosco solo il nome, Matteo, e forse il cognome, Papotti, ma non sono certa. Vorrei tanto poterlo ringraziare".
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Un lieto fine in una brutta vicenda. E ora la ricerca dell’autore del bel gesto, per ringraziarlo. Nei giorni scorsi avevamo pubblicato lo sfogo di una donna che era stata derubata della sua borsetta nel parcheggio del supermercato Famila di Casalmaggiore. Adesso il colpo di scena in positivo.
“La borsa era in auto – racconta la donna – regolarmente chiusa, ma è stata scassinata la serratura della portiera lato guida. Il tutto nel giro di pochissimi minuti per non dire secondi. Infatti è accaduto mentre andavo a riporre il carrello a breve distanza dalla mia auto. Al ritorno ho trovato la portiera socchiusa e la mia borsa non c’era più. Sono dunque corsa subito in banca, per bloccare il bancomat ma il ladro alle 11:26 aveva già prelevato a Colorno. Da notare che io avevo fatto il pagamento della spesa alle 11:10, aggiungendo il tempo impiegato per le operazioni seguenti, credo che il ladro abbia volato per arrivare a Colorno in così breve tempo”.
“Dopo la banca – spiega la donna – sono passata in caserma per la denuncia e, con nessuna speranza, ho iniziato l’iter per rifare i documenti. Nella borsa c’erano racchiuse nel portafoglio anche delle foto a me molto care dei miei familiari e soprattutto di mio figlio. Foto purtroppo irripetibili perché lui non c’è più. Ebbene pochi giorni fa verso l’ora di pranzo dalla caserma è arrivata una telefonata con la quale sono stata avvisata che un signore di Casalmaggiore aveva rinvenuto la borsa e l’aveva consegnata ai carabinieri della nostra caserma. Di quel signore conosco solo il nome, Matteo, e forse il cognome, Papotti, ma non sono certa. Vorrei tanto poterlo ringraziare per il grande senso civico che ha avuto. Avrebbe potuto girare lo sguardo altrove e fingere di non vedere. Ma le brave persone esistono ancora”.
“Nella borsa – spiega la donna – c’erano tutte le mie cose più care, documenti compresi, anche se ormai inutilizzabili. Per quel signore è stato un atto responsabile, per me un atto di sensibilità. Vorrei davvero poterlo ringraziare di persona e forse voi se pubblicaste quanto accaduto, potreste permettermi di farlo, magari col passaparola di chi legge la notizia”.
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