Cronaca

Rondine, scuole e costruttori di
pace alla conviviale del Rotary POC

Il liceo Vida partecipa al progetto destinato ai ragazzi più giovani che si è aggiunto nel 2015. Qui il Metodo Rondine, maturato dall’esperienza dello Studentato Internazionale-World House, viene applicato al percorso formativo degli adolescenti, che si trovano ad affrontare il più importante conflitto della vita: la ricerca della propria identità nel passaggio dall’infanzia all’età adulta.

Oggi che i venti di guerra tornano a soffiare con prepotenza, è ancora più preziosa l’opera di chi, anche in tempo di pace, si presta per superare i conflitti. È il caso di “Rondine cittadella della pace”, “un’organizzazione che si impegna per la riduzione dei conflitti armati nel mondo e la diffusione della propria metodologia per la trasformazione creativa del conflitto in ogni contesto. L’obiettivo è contribuire a un pianeta privo di scontri armati, in cui ogni persona abbia gli strumenti per gestire creativamente i conflitti, in modo positivo”. Questo recita l’home page del sito, che continua spiegando che “Rondine nasce in un borgo medievale toscano a pochi chilometri da Arezzo: qui si strutturano i principali progetti di Rondine per l’educazione e la formazione. Un luogo di rigenerazione dell’uomo, perché diventi leader di se stesso e della propria comunità nella ricerca del bene comune. Il progetto che dà origine e ispirazione a Rondine è lo Studentato Internazionale-World House, che accoglie giovani provenienti da Paesi teatro di conflitti armati o post-conflitti e li aiuta a scoprire la persona nel proprio nemico, attraverso il lavoro difficile e sorprendente della convivenza quotidiana”.

Tra le scuole che hanno deciso di adottare il progetto Rondine ce n’è anche una di Cremona, precisamente il Liceo Vida: si tratta dell’unico istituto paritario a livello nazionale. La partnership è stata illustrata giovedì sera nel corso di una serata conviviale del Rotary Club Piadena Oglio Chiese. La relazione è stata svolta dalla dirigente scolastica Roberta Balzarini, dal vice Gianluca Mete e soprattutto dalla referente del progetto, la professoressa Caterina Piva.

Il presidente del club Francesco Fabozzi ha presentato la serata, alla quale erano presenti tra gli altri i dirigenti scolastici Umberto Parolini (Piadena) e Viviana Valentini (Canneto sull’Oglio), l’ex governatore del Rotary Maurizio Mantovani e il parroco di Piadena don Antonio Pezzetti. La serata ha coinciso con il compleanno del club, e in particolare con il mese che il Rotary dedica alla pace.

Il bel borgo toscano ospita ogni anno studenti universitari che arrivano da ogni parte del mondo, ma anche studenti del 4° anno delle scuole superiori che trascorrono un anno scolastico a Rondine, in un costruttivo rapporto con gli studenti stranieri più grandi: tra costoro quest’anno ci saranno anche alcuni alunni cremonesi.

Caterina Piva ha spiegato le origini del progetto: Rondine è una ong che si occupa di risoluzione dei conflitti, traendo ispirazione da figure quali Giorgio La Pira e don Lorenzo Milani. Nasce nel 1988 dal fondatore Franco Vaccari, docente di Psicologia, che si è occupato di dialogo multireligioso e scrisse alla moglie di Michail Gorbaciov per creare un canale di comunicazione con l’Unione Sovietica in piena guerra fredda. Non sperava, come invece avvenne, di essere invitato a Mosca da Raissa Gorbaciova: lì iniziò una missione basata sulla diplomazia popolare dal basso. Nel 1993 Rondine ricambia l’ospitalità invitando Dmitrij Sergeevic Lichacev, autorevole figura culturale russa tornato in libertà dopo anni di gulag (nel ’93 il muro di Berlino era caduto da 4 anni) presso il vicino Santuario francescano de La Verna. Qui, apprezzando il luogo di pace e spiritualità, Lichacev disse a Vaccari: “Chiamate i popoli in guerra: qui faranno la pace”.

Rondine ha un incarico prestigioso nel ’95, quando i russi chiedono che una sua delegazione cerchi una tregua al conflitto in Cecenia. Rondine è considerata un soggetto affidabile da entrambe le parti, e ottiene un cessate ill fuoco di 72 ore che avrebbe dovuto portare a un incontro nella sede italiana. Non fu rispettato, ma il dialogo si mantenne. Anzi, nasce proprio qui il succo del progetto: il rettore dell’Università cecena di Groznyj chiede a Vaccari di ospitare alcuni suoi allievi a Rondine. Qui Vaccari ha un’idea geniale: “Sì, li accogliamo – gli risponde -, a patto che convivano con un ugual numero di ragazzi russi”. Inizia lì la visione che sarà poi seguita nella cittadella della pace, che diventa un luogo destinato ad ospitare “giovani nemici”, i quali convivono e nella quotidianità trovano il modo per avvicinarsi e superare i conflitti, per una concreta relazione di pace. Questa è la World House, il cuore di Rondine, che oggi ospita studenti di 25 nazionalità in rappresentanza di conflitti locali degenerati in ogni parte del pianeta.

Il liceo Vida partecipa al progetto destinato ai ragazzi più giovani che si è aggiunto nel 2015. Qui il Metodo Rondine, maturato dall’esperienza dello Studentato Internazionale-World House, viene applicato al percorso formativo degli adolescenti, che si trovano ad affrontare il più importante conflitto della vita: la ricerca della propria identità nel passaggio dall’infanzia all’età adulta.

«Quando c’è un conflitto – ha spiegato Caterina Piva – si crea un’energia che possiamo anche sfruttare positivamente, come opportunità di crescita. Quando si vive un conflitto velato la reazione è: negazione, rimozione o risoluzione. Nel caso di conflitto svelato è fuga o attacco. Queste dinamiche avvengono nella quotidianità proprio come in un conflitto armato. Il metodo Rondine oggi è studiato nelle università americane».

Il progetto per gli studenti del Vida interessati parte dal terzo anno, con la presenza di un tutor esterno che segue la parte relazionale della classe monitorata costantemente per far emergere criticità nei rapporti anche con gli insegnanti, individuando poi strategie per risolvere i conflitti. Oltre a ciò si costruiscono progetti internazionali, e alcuni studenti hanno poi l’opportunità di frequentare un anno scolastico in Toscana. La finalità è quella di creare cittadini del mondo.

Fabozzi ha sottolineato come tra i partner internazionali di Rondine ci sia anche il Rotary International, da sempre attento al tema della pace. La dirigente scolastica Roberta Balzarini ha illustrato la mission della scuola paritaria cremonese, una piccola realtà di 300 studenti: «Il triennio sia dello Scientifico che del Classico verrà fatto col metodo Rondine, per consentire a individui che avranno diversi ruoli nella società di acquisire adeguate competenze. La nostra intenzione è di strutturare ancor più questo progetto. La vita è fatta di problemi, ma la scuola non deve averne, anzi deve risolverli».

V.R.

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