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Rivarolo del Re, no alla guerra:
"La scuola deve educare alla Pace"

E' importante la solidarietà. Io ho chiesto loro di continuare su questa strada, perché adesso avranno a che fare con chi fugge dalla guerra, saranno loro i primi a fare in modo che i ragazzi che arrivano dall'Ucraina si sentano a loro agio. Ho molta fiducia, so che faranno in modo di stare loro vicini ed integrarli. GUARDA LA FOTOGALLERY E IL VIDEO INTEGRALE

Non si pensi ad un’iniziativa legata al mentre, ai momenti difficili legati alla guerra in corso. La scelta dell’Istituto Comprensivo Marconi è sempre stata chiara, anche in tempi non sospetti. Insegnanti e dirigente scolastica lavorano da sempre all’inclusione. Sandra Guidelli viene dal mondo del sostegno, l’esigenza di dare a tutti le stesse possibilità, di consentire a tutti – e senza alcuna distinzione – di poter arrivare, ognuno con i propri talenti, ad obiettivi raggiungibili è prassi. Tutti i problemi, linguistici, psicologici, relazionali, di razza o cultura possono essere affrontati e superati. Ieri mattina, presso la struttura scolastica di Rivarolo del Re è stato il turno delle medie. Hanno manifestato chiedendo pace, chiedendo armonia, chiedendo di poter crescere in un mondo migliore di quello – pessimo – in cui si ritrovano a subire giocoforza le decisioni degli altri.

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Lo hanno fatto in maniera leggera e colorata, da ragazzi, ben consapevoli e desiderosi di esprimere il proprio dissenso. Al suono delle percussioni, con la lettura di pensieri personali e riflessioni. Un’altra via – che non contempli l’odio, la sopraffazione, la violenza, le armi – è possibile. Loro la conoscono, anche se qualche adulto l’ha dimenticata. A dare supporto all’iniziativa l’amministrazione comunale (con il sindaco Luca Zanichelli presente) e la Protezione Civile di San Giovanni in Croce Le Aquile.

LUCA ZANICHELLI – “E’ stato un momento molto bello – ci racconta – realizzato dai ragazzi. E’ importante la solidarietà. Io ho chiesto loro di continuare su questa strada, perché adesso avranno a che fare con chi fugge dalla guerra, saranno loro i primi a fare in modo che i ragazzi che arrivano dall’Ucraina si sentano a loro agio. Ho molta fiducia, so che faranno in modo di stare loro vicini ed integrarli. Siamo solo all’inizio di un periodo difficile, di profughi ne arriveranno altri. A Casa Paola abbiamo tre persone fuggite dalla guerra, e presto ne arriveranno altre. Come amministrazione stiamo facendo tutto quanto è nelle nostre possibilità per prestare aiuto, ma la loro accoglienza deve essere preoccupazione di tutti gli enti preposti e di tutte le persone. Non si può pensare che sia unicamente un’Amministrazione a farsene carico. Comunque bravi ragazzi“.

SANDRA GUIDELLI – E’ una lunga riflessione quella della dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo. Ma è anche la traccia di ciò che la scuola è e deve essere. Un luogo in cui si insegna e in cui si pratica la pace, in cui i problemi si affrontano e si risolvono, in cui grazie alla cultura e a tutte le iniziative messe in campo non si perda mai di vista l’importanza dell’individuo: individuo come singolo ed individuo come facente parte di una comunità. Sandra Guidelli parte citando Maria Montessori. “La Montessori spiegava che tutti parlano di pace ma nessuno educa alla pace. A questo mondo, si educa per la competizione, e la competizione è l’inizio di ogni guerra. Quando si educherà per la cooperazione e per offrirci l’un l’altro solidarietà, quel giorno si starà educando per la pace. Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha dichiarato che la Scuola italiana è fondata sulla nostra Costituzione e alla base della nostra Costituzione c’è la pace, che è un valore irrinunciabile. Da sempre, le nostre scuole, mettono al centro del percorso educativo-didattico questi temi e, responsabilmente, educano le nostre studentesse e i nostri studenti a una cittadinanza consapevole e al rifiuto della guerra. Sia la Pace il tema della nostra riflessione comune e del nostro essere scuola insieme”.

Il sì alla pace deve essere sempre inequivocabile: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie a un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo. Viviamo in un mondo complesso, globalizzato, sempre più interconnesso e interdipendente, ragione per cui la cittadinanza ha assunto una connotazione glocale (neologismo che nasce dalla fusione degli aggettivi locale e globale). Non possiamo rimanere indifferenti a quello che capita altrove, in quanto ogni cosa che accade nel mondo, riguarda ognuno di noi e ha ripercussioni su tutti.

Preparare i giovani a vivere da cittadini liberi, consapevoli e responsabili dentro a questa nuova dimensione della cittadinanza è uno dei compiti più urgenti della scuola e della nostra società. L’incapacità di leggere, capire e relazionarsi con il mondo in cui si vive causa conflitti, sfiducia, disagio ed emarginazione sociale, povertà, disuguaglianze, disoccupazione, aggressività, violenza. L’educazione alla pace comincia in famiglia, continua a scuola, prosegue nella società, nella città e nel mondo. Per questo tutti sono chiamati a riconoscere, assumere e attuare le proprie responsabilità educative. L’educazione alla pace non può essere delegata a qualcuno ma è il risultato possibile dell’azione congiunta, coordinata e continuativa di tanti soggetti: scuole, Enti Locali, istituzioni laiche e religiose e organizzazioni della società civile.

L’istituto Marconi, in sinergia con famiglie e territorio, in primis l’Ente Locale, crede nella scuola come bene comune e desidera contribuire all’educazione e alla formazione dei nostri bambini e bambine, ragazze e ragazzi, giovani e studenti perché ciascuno di loro possa essere artigiano della pace e divenire protagonista della costruzione di un mondo più giusto, libero e solidale. Nostro desiderio e mandato è educare alla pace facendo crescere nelle nuove generazioni la capacità di immaginarla, di desiderarla, di comprenderla, di difenderla e di costruirla laddove ancora non c’è.

La scuola è un grande spazio d’incontro e di crescita delle persone. Un grande laboratorio di relazioni, una grande palestra di vita. Uno dei pochi luoghi pubblici che funzionano come comunità. Per educare pienamente alla pace, la scuola deve dunque cercar di essere un luogo e una comunità di pace. Un posto dove si cresce e ci si allena a vivere in pace, si studia e si fa esperienza di pace. Al fine di rendere concreta la proposta formativa per lo sviluppo delle competenze di cittadinanza attiva e di solidarietà, sensibili alle attuali sofferenze del popolo ucraino, l’I.C. Marconi promuove momenti di intensa riflessione e impegno di pace, contro la guerra in Ucraina e ovunque nel mondo, favorendo relazioni sane all’interno di una cultura scolastica pacifica.

La scuola attiva percorsi educativi che pongono al centro il tema della Pace e il rifiuto della Guerra, con modalità adeguate alle varie fasce d’età dei propri studenti. L’I.C. Marconi dona un sorriso e parole di fratellanza a tutti e consolida ogni forma di ascolto, di accoglienza, di dialogo e di tolleranza, promuovendo principi di amore universale e la negazione di ogni forma di sopraffazione e ingiustizia“.

N.C. (Foto/Video: Alessandro Osti)

 

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