MargoPark di Gonzaga, spazio ludico
didattico per il rispetto dell'ambiente
L'unica cosa che manca, e che spero venga presto realizzata, è un vero e proprio "pomarium", cioè un frutteto composto da piante di frutti antichi: una specie di santuario della biodiversità agraria di cui il territorio di Mantova avrebbe un grande bisogno
Da un paio d’anni il variopinto panorama delle aree verdi mantovane si è arricchito di un nuovo gioiello, il cosiddetto MargoPark di Gonzaga: uno spazio ludico didattico pensato per sensibilizzare ed educare i cittadini al rispetto dell’ambiente, un luogo dove trascorrere il tempo libero, immersi nella gioiosa quiete della natura.
Il parco, frutto del lavoro del nutrito gruppo di volontari del Circolo capitanato dal presidente Tiberio Mondini, si trova all’interno dell’oasi Laghi Margonara, virtuoso esempio di riqualificazione di una cava dismessa. Nel parco – che è vdistenuto da un impianto fotovoltaico è presto si arricchirà di un orto – sono presenti arnie per le api e produzione di miele, siepi per insetti, un lago, uno stagno, un labirinto vegetale e un aula didattica.
La cosa che mi ha spinto a visitare il parco, tuttavia, è stata la presenza di un raro esemplare di pero, dell’antica varietà Principessa Gonzaga: e, come amante delle pere, mi ha fatto davvero piacere che la piantina, clonata da un patriarca purtroppo scomparso, campeggi al centro del labirinto, una sorta di premio per chi riesce a districarsi e a concludere il percorso. Ma la sorpresa più bella è stata questa: le piante messe a dimora sulla pittoresca collinetta del parco grazie al progetto “dona un albero”, coi nomi dei loro giovanissimi proprietari in bell’evidenza, sono quasi tutte piante da frutto, con peri, meli, cachi, ciliegi, pruni, albicoccgi e noccioli.
L’unica cosa che manca, e che spero venga presto realizzata, è un vero e proprio “pomarium”, cioè un frutteto composto da piante di frutti antichi: una specie di santuario della biodiversità agraria di cui il territorio di Mantova avrebbe un grande bisogno.
Carlo Mantovani (testo e foto)
