Cronaca

ATS per lo sviluppo del territorio,
circa 60 comuni hanno aderito

Per quanto riguarda le quote associative – alto argomento che aveva diviso i comuni – , saranno parametrate sul numero di residenti, da un minimo di 100 a un massimo di 5000 euro, considerando la quota di 0,10 euro per abitante. Provincia di Cremona e Comune capoluogo, ad esempio, aderiscono con la quota massima prevista. 

Ci saranno anche i comuni più piccoli della provincia di Cremona, all’interno del Comitato di gestione della Associazione temporanea di scopo che verrà presentata il prossimo 14 aprile, a Teatro Ponchielli, e che servirà a dare attuazione ai contenuti di sviluppo territoriale del Masterplan 3C, realizzato per l’associazione Industriali da The European House Ambrosetti, ormai alcuni anni fa.

Il nuovo testo della convenzione prevede che dei 12 componenti del comitato di gestione, 6 siano espressione dei comuni: uno ciascuno per quelli principali, Cremona – Crema – Casalmaggiore, e poi un rappresentante per i comuni fino a 3000 abitanti, uno fra i 3 e i 5mila, uno infine tra i 5mila e i 10mila. Sarebbero una sessantina i Comuni che hanno confermato alla Provincia la volontà di associarsi.

Ma se l’ATS doveva essere un modo per coinvolgere tutto il territorio provinciale in un discorso di sviluppo, con gli aggiornamenti derivanti dal Pnrr,  l’obiettivo non è ancora pienamente raggiunto. La lettera di invito alla presentazione del 14 aprile, redatta dalla Provincia, è indirizzata a 81 dei 113 comuni della provincia, ossia quelli che o hanno già deliberato l’ingresso nell’Ats o hanno almeno dichiarato di volerlo fare. E tra questi 81 figurano anche comuni che in realtà hanno palesemente espresso il diniego all’ingresso. Un territorio dunque ancora spaccato su questo fronte.

Più omogeneo sembra essere il consenso all’ATS da parte delle categorie economiche: ovviamente l’Associazione Industriali, che ha patrocinato (e finanziato) il Masterplan 3C, m anche le altre. Quattro saranno i rappresentanti delle associazioni di categoria, con un unico rappresentante nel comitato di gestione, per cui sarà necessario che le diverse sigle si accordino. Le associazioni artigiane, ad esempio, pare abbiano convenuto che a svolgere il mandato siano rappresentanti delle diverse sigle, a rotazione, fino alla cessazione dell’ATS, che al momento ha come data finale il 31 dicembre 2024.

Anche i soggetti privati, come le banche, consorzi di imprese, professionisti, o singoli soggetti economici potranno aderire all’Ats: non sarà necessario farlo da subito, ma ciò potrà avvenire anche successivamente alla costituzione dell’associazione. In questo caso, è previsto l’allargamento del consiglio di gestione a un membro in più, in rappresentanza di tutti i privati associati.

Sarà il presidente dell’ATS (il presidente della Provincia pro tempore) a proporre i nuovi ingressi al consiglio di gestione. “L’associazione – si legge nel testo costitutivo – è aperta alla partecipazione di enti pubblici o privati e organizzazioni economiche la cui attività istituzionale o professionale nella provincia di Cremona sia ritenuta utile al raggiungimento degli obiettivi definiti”.

Nel comitato di gestione entrerà anche un rappresentante della Camera di Commercio e uno delle organizzazioni sindacali.

Per quanto riguarda le quote associative – alto argomento che aveva diviso i comuni – , saranno parametrate sul numero di residenti, da un minimo di 100 a un massimo di 5000 euro, considerando la quota di 0,10 euro per abitante. Provincia di Cremona e Comune capoluogo, ad esempio, aderiscono con la quota massima prevista.

gbiagi

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