Cronaca

Quaderni del Conservatorio Svizzera
Italiana, c'è la tesi di Riccardo Ronda

Riccardo Ronda ha intrapreso lo studio del pianoforte con Milo Martani e Cristiano Paluan. Passato sotto la guida di Luigi di Ilio, si è successivamente iscritto al Conservatorio Arrigo Boito di Parma, divenendo allievo di Roberto Cappello e Francesco Guideri. Ha conseguito il Bachelor of Arts in Music presso il Conservatorio della Svizzera italiana nella classe di Anna Kravtchenko.

I Quaderni del Conservatorio della Svizzera italiana segnano il raggiungimento del livello di maturazione necessario per produrre, all’interno di una Scuola Universitaria di Musica, lavori caratterizzati da una profonda attenzione alle questioni della pratica musicale — proprio a partire dalle attività didattiche e dai differenti ambiti operativi della scuola stessa — e al contempo dal rigore metodologico che caratterizza una pubblicazione che abbia valore accademico. I contributi raccolti in questo primo volume riflettono le diverse anime dell’istituzione all’interno della quale sono maturati e si collocano in varia misura intorno al tema che è più centrale per una scuola: l’insegnamento.

Curato da Massimo Zicari, responsabile delegato della Divisione Ricerca e Sviluppo presso il Conservatorio – e coadiuvato da un comitato editoriale composto da docenti della Scuola universitaria di musica e dell’area dell’educazione musicale del DFA, oltreché da un comitato scientifico formato da accademici di atenei svizzeri e italiani – questo primo volume comprende vari contributi accomunati dall’interesse per la ricerca e la didattica in ambito musicale. Un’opera importante dunque che vede – tra i saggisti ritenuti degni di pubblicazione – il talentuoso pianista Casalasco Riccardo Ronda. Tra i saggi pubblicati infatti c’è anche I Sacri Rimbombi di Pace e di Guerra di Francesco Vignali, Maestro di Cappella nella Terra di Casalmaggiore. Genesi e interpretazione di una raccolta sacra di area padana nell’era di Monteverdi .

Un saggio importante e piuttosto corposo, essendo stata la tesi di Conservatorio del pianista. “Francesco Vignali (1609–post 1650) – si legge nella presentazione del saggio – fu un compositore attivo tra il Principato di Bozzolo, il Ducato di Milano e il Principato di Trento. Occupò l’incarico di maggiore prestigio succedendo a Ignazio Donati e Francesco Dognazzi come Maestro di Cappella nella Terra di Casalmaggiore (Cr). La lettura della sua unica opera sacra sopravvissuta, pervenutaci in una ristampa tedesca di trent’anni successiva all’originale, i Sacri Rimbombi di Pace e di Guerra (1646) ha permesso di dimostrare come il contesto locale abbia influenzato le sue scelte compositive, in particolar modo il debito verso Claudio Monteverdi e i suoi Madrigali Guerrieri et Amorosi“.

Riccardo Ronda ha intrapreso lo studio del pianoforte con Milo Martani e Cristiano Paluan. Passato sotto la guida di Luigi di Ilio, si è successivamente iscritto al Conservatorio Arrigo Boito di Parma, divenendo allievo di Roberto Cappello e Francesco Guideri. Ha conseguito il Bachelor of Arts in Music presso il Conservatorio della Svizzera italiana nella classe di Anna Kravtchenko e attualmente frequenta il Master of Arts in Music Performance. Si è esibito con l’Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna Arturo Toscanini, sotto la direzione di Antonio De Lorenzi. Ha eseguito, per la Radio di Stato Bulgara in Plovdiv, la monumentale Sonata per pianoforte di Julius Reubke. Ha seguito corsi di perfezionamento con Lucia Passaglia, Roberto Cappello, Benedetto Lupo, Andrea Lucchesini e Jean Guillou. Si è esibito presso il Misano Piano Festival, il Trimontiada Festival (Plovdiv), la Filarmonica di Rovereto (con il violinista Teofil Milenkovic), l’AMI di Rovereto, il Teatro Comunale di Casalmaggiore, il San Giacomo Festival di Bologna, Hall in Musica del LAC di Lugano, il Palazzo della Pilotta in Parma. Ha al suo attivo la vittoria presso il Concorso Giovannini.

Riccardo Ronda è peraltro uno degli organizzatori, insieme a Stefano Ghirlandi, Pietro Magnani e Vittorio Rizzi, con la direzione artistica di Giuseppe Romanetti, del Venetia Picciola Festival che si aprirà sabato al Santuario della Madonna della Fontana con “In cielo et in terra”, musiche di Ignazio Donati, Claudio Monteverdi, Salomone Rossi, Francesco Vignali, eseguite da Cremona Antiqua, direttore Antonio Greco.

Un attestato in più, la pubblicazione della tesi, da aggiungere ad curriculum già importante e destinato ancora a crescere negli anni.

N.C.

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