Vigilanza privata, sciopero
il 2 maggio: 350 gli addetti del settore
“Quasi sette anni senza rinnovo contrattuale: è un ritardo non più tollerabile” aggiunge Luca Maccagni (Filcams Cgil Cremona). “Denunciamo da tempo un comportamento inaccettabile da parte delle aziende del settore. Ma i grandi assenti, al tavolo della trattativa, sono le istituzioni”.
E’ stato proclamato per il 2 maggio lo sciopero nazionale del settore della vigilanza privata, che nel cremonese conta circa 350 addetti, per chiedere il rinnovo del contratto, scaduto da 7 anni.
Una decisione, assunta dalle segreterie nazionali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UiltuCs a fronte del fallimento dei tentativi di conciliazione dello scorso 15 aprile. “Chiamiamo gli addetti della provincia di Cremona ad aderire a questo sciopero per dare un segnale forte al tavolo della trattavita” commenta Gildo Comerci (Fisascat Cisl Cremona). “Un tavolo che si è interrotto non per colpa nostra e che merita più attenzione da parte delle istituzioni. Basti pensare che il salario d’ingresso ai servizi fiduciari non arriva neppure a mille euro”.
“Quasi sette anni senza rinnovo contrattuale: è un ritardo non più tollerabile” aggiunge Luca Maccagni (Filcams Cgil Cremona). “Denunciamo da tempo un comportamento inaccettabile da parte delle aziende del settore. Ma i grandi assenti, al tavolo della trattativa, sono le istituzioni”.
Per questi motivi, la chiamata è alla manifestazione di Roma, con cui le sigle sindacali voglio far sentire la propria voce. “Vogliamo sensibilizzare al problema delle condizioni di lavoro di un settore strategico come la vigilanza privata che è fondamentale per il funzionamento di numerosi servizi pubblici” evidenzia Marco Tencati (Uiltucs Uil). In questo perioodo, con l’inflazione ai massimi storici, serve anche ad aumentare il potere di acquisto dei lavoratori del settore”.
LaBos