Cronaca

Torrione, sono arrivati
i soldi, partono i lavori

Ci sono voluti 4 anni e mezzo, ed altri passi dal punto di vista burocratico, per arrivare ad avere i fondi disponibili. Accortamente l'Amministrazione comunale guidata da Filippo Bongiovanni aveva specificato che i lavori sarebbero partiti - nonostante i soldi fossero già stati promessi - solo quando materialmente quei soldi sarebbero stati nelle disponibilità del comune stesso. GUARDA LA FOTOGALLERY E IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Era il dicembre del 2017, quattro anni e mezzo fa, quando a Casalmaggiore giunse la notizia che, tra i lavori finanziati all’interno dell’iniziativa Governo-Bellezza, c’erano anche quelli che riguardavano il Torrione Estense, il simbolo della città. 1 milione e 500 mila euro messi a disposizione da Roma per il recupero funzionale della struttura fatiscente ed inutilizzabile. L’iter per la segnalazione dell’opera era stato avviato nel maggio del 2016. Casalmaggiore (insieme a poco più di 200 mila euro a Rivarolo Mantovano e 2 milioni a San Daniele Po) era uno dei tre siti finanziati dell’Oglio Po.

Ci sono voluti 4 anni e mezzo, ed altri passi dal punto di vista burocratico, per arrivare ad avere i fondi disponibili. Accortamente l’Amministrazione comunale guidata da Filippo Bongiovanni aveva specificato che i lavori sarebbero partiti – nonostante i soldi fossero già stati promessi – solo quando materialmente quei soldi fossero stati nelle disponibilità del comune stesso. Ora sono a disposizione. Ad annunciarlo, sulla sua pagina facebook, lo stesso primo cittadino.

IL PROGETTO – Il 9 maggio del 2019, in conferenza stampa, era stato presentato il progetto di recupero del Torrione. “Siamo soddisfattissimi di tutta questa operazione – aveva detto allora Bongiovanni – e mi piacerebbe essere il sindaco che inaugura un’opera come questa. Quando si riesce a lavorare bene per uno stesso obiettivo i risultati poi sono questi”. Le idee per quello spazio, negli anni, erano state diverse. Progetti statici, difficilmente finanziabili e realizzabili, il museo del calcio, o del cinema, o paleontologico che grandi difficoltà avrebbero trovato nell’essere fruibili ed avrebbero fatto della struttura uno spazio rigido e senza probabilmente grande utilità. Tutto partì, lo ricordiamo ancora una volta, da un bando promosso dall’allora Governo Renzi nel maggio 2016: Casalmaggiore e il Casalasco si mossero inviando diverse mail per promuovere appunto il Torrione dell’anno mille (anche se la versione che vediamo adesso è del 1400/1500) di via Vaghi per spingere lo stesso Governo a inserire l’opera in un piano di finanziamenti straordinari legato proprio ai beni culturali e artistici. A fine 2017, poco dopo Natale, la notizia più bella era giunta proprio da Roma: il Torrione, infatti, assieme anche ad altre due strutture in provincia di Cremona, a San Daniele Po e Romanengo, e una inprovincia di Mantova, Rivarolo Mantovano era stato finanziato con 1.5 milioni euro, il totale dell’operazione prevista dal progetto presentato dal comune di Casalmaggiore.

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Poi mesi di silenzio. I tempi elefantiaci dell’italica burocrazia. Ad aprile 2018 subito dopo il cambio della guardia a Roma, un Decreto Ministeriale aveva spinto i comuni interessati dai futuri finanziamenti, a presentare la documentazione necessaria per mandare avanti l’iter burocratico e, di certo, anche per confermare l’attenzione ancora attuale dei vari comuni per i progetti presentati quasi due anni prima. A metà dicembre 2018 poi, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la richiesta ai comuni affinché facessero pervenire a Roma al Ministero dei Beni Culturali i progetti – che da definitivi avrebbero dovuto divenire esecutivi – entro sei mesi. Lo studio ed il lavoro si era avvalso di numerosi professionisti che si sono occupati ognuno di qualcosa. Una sorta di puzzle con tante tessere che hanno dovuto integrarsi alla perfezione. Artefici del progetto, oltre agli imput degli assessori alla partita Giovanni Leoni (Lavori pubblici) e Pamela Carena (allora assessore alla Cultura), Daniele Mazzini per la parte strutturale, Ivano Ferrari per l’antincendio e l’impianto termico, Daniele Sartori per gli impianti elettrici, Laura Cortellazzi per la sicurezza, Enrico Rossi e Fiorella Diana.

Si era deciso, e da subito, di lavorare di concerto con la sovrintendenza, e così era stato. Quello che ne era venuto fuori dal progetto di Gabriele Pezzini era uno spazio polifunzionale, che recuperava il vecchio accesso sul lato che dà alla strada e prevedeva diversi spazi da mettere a disposizione di tante iniziative, di associazioni o anche del comune stesso, con uno spazio di infinita bellezza nella parte più alta del torrione rivolto al fiume.

Ora finalmente la bella notizia. Il torrione è stato delimitato, e prestissimo partiranno i lavori. Quella che ne uscirà sarà una struttura che ridarà alla città uno spazio fruibile a disposizione dell’intera città. Sembrava un sogno, ed ora non lo è più: è una bella realtà che sta nascendo.

N.C. (Foto: Alessandro Osti – Foto Rendering: Davide Cavalli)

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