Ambiente

Dosolo-Guastalla, riemerge il vecchio
"Burchio" che ispirava Bevilacqua

E’ un’analisi molto particolare e puntuale quella di Vittorino Malagò, che nei giorni scorsi ha avuto modo di studiare da vicino un’altra grande scoperta riemersa dal fiume Po in secca.

E’ un’analisi molto particolare e puntuale quella di Vittorino Malagò, che nei giorni scorsi ha avuto modo di studiare da vicino un’altra grande scoperta riemersa dal fiume Po in secca.

“Nei giorni scorsi con il collega meatore del tronco di Boretto, Fabio Cavalli, nel corso di un’attività programmata di controllo sulla regolarità delle concessioni demaniali, in località Dosolo, ho avuto l’occasione di visitare i resti del vecchio Burchio “Ferrante Gonzaga”, emerso dall’alveo durante la magra eccezionale del Po di questo periodo” racconta su Facebook proprio Malagò.

“Il grosso natante, lungo 33 metri, largo 6, dotato di 3 motori e altrettante eliche, era stato simbolo del lido di Guastalla, dal quale si staccò dalle funi durante la piena storica dell’ottobre 2000. Dopo l’impatto con il ponte di Guastalla-Dosolo, si spezzò in due parti e affondò. Il “Ferrante Gonzaga”, nel periodo in cui rimase ormeggiato presso la sponda di Guastalla, divenne lo “studio artistico” del Professor Giovanni Miglioli, Architetto, scenografo e regista guastallese, dove era sua abitudine conservare opere d’arte, alcune di sua produzione, oltre ai grandi manifesti di opere teatrali a cui Miglioli aveva lavorato alla sceneggiatura. L’imbarcazione era stata una vera e propria attrazione per i frequentatori del fiume. Il burchio venne scelto perfino da Alberto Bevilacqua per alcune delle scene de “La donna delle meraviglie”, film di successo prodotto nella metà degli anni Ottanta”.

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