Bozzolo, Jim Graziano Maglia
incanta tutti con Sant'Agostino
Un capolavoro di fede e di recitazione a cui ha assistito tanta gente, persone semplici e acculturate. Dal sindaco Giuseppe Torchio a professori e docenti universitari. Soddisfazione da parte dei protagonisti che alla fine, sciolte le righe, con i calici di prosecco in mano si sono abbracciati tutti come se si conoscessero da sempre
Seguire le Confessioni di Sant’Agostino non è proprio come ascoltare uno schetch di Cochi e Renato o Alex e Franz per citare esempi più vicini a noi cronologicamente. Ma il monologo dell’attore regista Jim Graziano Maglia, con meravigliosi intarsi musicali da parte del Coro della Schola Cantorum San Restituto di Bozzolo ha colpito nel segno. Tantissimo il pubblico che nella chiesa di Bozzolo mercoledi sera è rimasto in ascolto del lavoro ideato, studiato e prodotto dall’infaticabile artista cremonese. Proveniente da un periodo difficile psicologicamente e fisicamente l’attore ha avuto in dono l’altra sera la possibilità di ricaricarsi ritrovando quell’energia di un tempo, quando le rappresentazioni teatrali lo portavano in giro per l’Italia. Come se il miracolo della conversione di Sant’Agostino si stesse ripetendo su di lui in una specie di metamorfosi spirituale e materiale. Lo spettacolo è iniziato con l’intervento di Monsignor Giovanni Scanavino Vescovo emerito di Orvieto e Todi. Il prelato ha sapientemente introdotto la figura di Sant’Agostino rispendendo a precise domande da parte di giovani studenti che si sono avvicendati al microfono. Poi è uscito il protagonista assieme a tutte le figure comprimarie che davano sostanza al tormentato racconto di un personaggio vissuto nel 354 dopo Cristo protagonista di una forte crisi esistenziale in un periodo altrettanto difficile per il Cristianesimoalle prese con tremende persecuzioni in alcune zone del Mediterraneo. Due i punti centrali del monologo Io Agostino, sopratutto Cristiano. Uno riguardante la ricerca della conversione l’altro sul momento immediatamente successivo facilitato da Santa Monica sua madre ricordata attraverso uno struggente ricordo. Un capolavoro di fede e di recitazione a cui ha assistito tanta gente, persone semplici e acculturate. Dal sindaco Giuseppe Torchio a professori e docenti universitari. Soddisfazione da parte dei protagonisti che alla fine, sciolte le righe, con i calici di prosecco in mano si sono abbracciati tutti come se si conoscessero da sempre, uniti dalla soddisfazione di una grande e universale interpretazione.
Ros Pis