Fomiatti e Malavasi (Azione):
"Questione Energia, agire subito"
"Con il gas che ha superato i 330 € / Megawattora, oltre 10 volte il prezzo medio degli ultimi anni, la questione energetica non può attendere i tempi della campagna elettorale e dell’insediamento di un nuovo governo, pena la chiusura di migliaia di imprese di ogni settore e difficoltà insormontabili per milioni di famiglie"

Gabriel Fomiatti e Luca Malavasi di Azione intervengono su un tema scottante che preoccupa tutti gli italiani: “Si sta abbattendo su famiglie e imprese uno tsunami economico pari solo al Covid. Un governo in carica per gli affari correnti non può intervenire d’iniziativa propria, ma il Paese non può perdere altro tempo. Il taglio degli oneri di sistema in bolletta è già realtà, ma insignificante a fronte degli incrementi registrati a luglio, ancor meno se pensiamo alla bolletta di agosto che arriverà tra pochi giorni. Con il gas che ha superato i 330 € / Megawattora, oltre 10 volte il prezzo medio degli ultimi anni, la questione energetica non può attendere i tempi della campagna elettorale e dell’insediamento di un nuovo governo, pena la chiusura di migliaia di imprese di ogni settore e difficoltà insormontabili per milioni di famiglie. Il terzo polo (Azione – Italia Viva – Calenda) propone di intervenire immediatamente con due provvedimenti. Il primo, separare il prezzo della energia elettrica prodotta attraverso il gas (40% della energia elettrica complessiva) dal prezzo della energia elettrica prodotta con le fonti rinnovabili, il cui costo di produzione è rimasto invariato ma il cui prezzo di vendita è oggi allineato al gas. Il Secondo, uno stanziamento di risorse straordinario per ridurre il costo dell’energia, 10 miliardi per imprese energivore e 30 miliardi per famiglie, piccoli artigiani e commercianti. Subito dopo, dobbiamo riuscire in quanto non è stato possibile nell’ultimo decennio: dare attuazione a tutti i provvedimenti per favorire l’installazione di fonti rinnovabili e lo scambio di energia nel territorio di produzione, come realizzare quegli interventi straordinari che ci permettono di ridurre la dipendenza dal gas russo (nave rigassificatrice, maggiori estrazioni nazionali). Il pragmatismo su questo tema così delicato rappresenta il modo di agire del terzo polo. Sembra impossibile alle persone di buon senso, ma è evidente che questo modo di fare politica è la vera novità delle elezioni di settembre“.
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