Salute

Corso di Laurea in Assistenza
Sanitaria 5 diplomati a Cremona

Nei loro elaborati, i neo-dottori hanno mostrato interesse per la metodologia di gruppo finalizzata all'empowerment degli adolescenti (insieme di azioni e interventi mirati a rafforzare il potere di scelta degli individui e ad aumentarne poteri e responsabilità, migliorandone le competenze e le conoscenze)

Sono 5 i nuovi assistenti sanitari formati a Cremona, presso la sede del Corso di laurea in Assistenza Sanitaria dell’Università degli Studi di Brescia, gestito in convenzione con l’ATS della Val Padana.

Mariachiara Bertazzi, Anna Favagrossa, Carol Montalto, Andrea Pizzamiglio e Silvia Rognoni hanno concluso con successo il loro percorso universitario discutendo tesi riguardanti diversi ambiti di prevenzione e promozione della salute e di tutela della salute dei cittadini, sviluppate attraverso revisioni di letteratura, ricerche sperimentali e sul campo. Nei loro elaborati, i neo-dottori hanno mostrato interesse per la metodologia di gruppo finalizzata all’empowerment degli adolescenti (insieme di azioni e interventi mirati a rafforzare il potere di scelta degli individui e ad aumentarne poteri e responsabilità, migliorandone le competenze e le conoscenze), per la verifica della qualità e dell’appropriatezza delle prestazioni sanitarie, per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori ex-esposti all’amianto, per la prevenzione del gioco d’azzardo e per la promozione del benessere e la riduzione dello stress nei lavoratori.

I nuovi professionisti potranno spendere subito nel mondo del lavoro le competenze acquisite, in un momento in cui la professione di Assistente Sanitario è altamente richiesta e gioca, nei servizi che si occupano di sanità pubblica, un ruolo di crescente valore e grande qualità. Un ruolo reso più forte e strategico, alla luce del modello di medicina territoriale che il sistema sanitario sta sempre più valorizzando. Una figura che possiede una lunga storia di presenza sul territorio, orientata da sempre a cogliere i bisogni di salute del singolo e della collettività e dedicata alla Prevenzione, alla Promozione ed alla Educazione alla Salute. Ogni laureato, infatti, ha maturato durante il percorso di studi competenze per leggere e analizzare il bisogno di salute del singolo, della famiglia e della comunità e promuoverne la salute, attraverso il lavoro di rete con altri settori strategici, sanitari e non.

I NEOLAUREATI

Anna Favagrossa – “Penso che la figura dell’assistente sanitario abbia un grandissimo potenziale che ancora non viene valorizzato, ma la nuova generazione si impegnerà per questo. Ai nuovi studenti voglio dire di crederci e di essere fieri dell’opportunità di diventare professionisti in questo settore, perché solo noi siamo la figura che per eccellenza può parlare di prevenzione e di promozione a 360 gradi”.

Mariachiara Bertazzi – “Il raggiungimento di questo titolo è per me un traguardo che apre a nuove sfide. Per il futuro mi auguro di mantenere l’entusiasmo e la curiosità che mi hanno accompagnato in questi anni. Per essere un Assistente Sanitario competente vorrei continuare ad investire su di me, nella formazione, con la consapevolezza che l’impegno ripaga sempre”.

Carol Montalto – “Sono stati 3 anni intensi, difficili ed impegnativi, ma posso ritenermi soddisfatta e fiera di tale percorso, perché mi ha permesso di realizzare uno dei miei sogni più grandi. Per il futuro desidero fare conoscere questa professione e l’importante ruolo che gioca nella società”.

Andrea Pizzamiglio – “Per il mio futuro vorrei esercitare la professione sanitaria di Assistente Sanitario con passione ed entusiasmo. Contribuire alla tutela della salute della popolazione, trasmettendo alle persone il valore della prevenzione come “cultura” di tutela a 360° della propria salute”.

Silvia Rognoni – “La scelta di intraprendere gli studi per diventare Assistente Sanitaria era alimentata dall’interesse per la prevenzione e la promozione alla salute. Avevo però il timore che fosse una professione poco conosciuta. Proprio la sua unicità, che ho compreso ancora di più durante l’emergenza sanitaria, mi ha portato ad appassionarmi sempre più. In futuro? Trovare un lavoro, ma proseguire anche con gli studi”.

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