Arte

Con Aspettando Godot, il genio di
Theodoros Terzopoulos al Comunale

Uno spettacolo imperdibile che interroga la nostra stessa umanità in cui il regista Theodoros Terzopoulos usa il celebre testo come lente per decifrare l’Altro che, dentro e fuori di noi

Foto: Johanna Weber

Theodoros Terzopoulos, riconosciuto a livello internazionale fra i maestri del teatro del Novecento, arriva per la prima volta sul palco del Teatro Comunale di Casalmaggiore sabato 21 gennaio 2023 alle ore 21 con “Aspettando Godot”, capolavoro di Samuel Beckett, nell’ambito della Stagione 2022-2023, diretta da Giuseppe Romanetti, realizzata dal Comune di Casalmaggiore, con il sostegno della Regione Lombardia.

In scena, il regista greco dirige un cast d’eccezione composto da Paolo Musio, Stefano Randisi, Enzo Vetrano, Giulio Germano Cervi e Rocco Ancarola. Una produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale e Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, in collaborazione con Attis Theatre Company.

Uno spettacolo imperdibile che interroga la nostra stessa umanità in cui il regista Theodoros Terzopoulos usa il celebre testo come lente per decifrare l’Altro che, dentro e fuori di noi, chiama all’appello gli opposti: brama animalesca e tensione divina, pazzia e sogno, delirio e incubo.

Con una pratica che coniuga arte antica e moderna, Terzopoulos è noto per il suo originale approccio alla tragedia greca e ai testi classici, vere e proprie fonti per indagare questioni universali dell’essere umano: «abbiamo bisogno di grandi idee, di grandi tensioni, come quelle della tragedia classica: tra umano e divino, tra uomo e uomo, tra privato e pubblico. A vincere non è la buona recitazione o la regia, ma la forza del conflitto che portano sulla scena». «Tutto deve essere profondamente radicato nella tradizione, deve poter attraversare la realtà del presente ed essere indirizzato verso il futuro. Il riflesso dal futuro probabilmente potrebbe essere la realtà che desideriamo. Una realtà nuova» ha dichiarato.

In questo nuovo lavoro, l’artista greco sceglie di affrontare uno dei drammi che hanno maggiormente segnato la storia del teatro novecentesco: scritto da Beckett alla fine degli anni quaranta, pubblicato in lingua francese nel 1952 e andato in scena per la prima volta al Theatre de Babylone di Parigi il 5 gennaio 1953, Aspettando Godot è uno dei testi più celebri del “teatro dell’assurdo”, che ruota attorno al dialogo sterile fra due personaggi sospesi nella condizione dell’attesa.

Con la sua cifra stilistica Terzopoulos crea un vivo dialogo tra la contemporaneità e il dramma beckettiano, una lente per leggere e interpretare il presente, tra le sue profonde contraddizioni e le tragiche derive. Nella sua versione, la vicenda è ambientata in un mondo in rovina, in un futuro molto prossimo in cui tutte le ferite attuali e passate appaiono acuite. In questo contesto, si apre l’interrogativo su quali siano le condizioni minime per pensare a una vita che valga la pena di essere vissuta.

«In Aspettando Godot – commenta il regista – vengono date due risposte possibili, e da qui vogliamo far partire il nostro lavoro. La prima è il tentativo di comunicare e coesistere con l’Altro, colui che ci è prossimo, nonostante gli ostacoli, anche quando questi sembrano insuperabili. La seconda è il tentativo di mettersi in comunicazione con l’Altro dentro di noi, quest’area buia e imperscrutabile densa di desideri repressi e paure, istinti dimenticati, regione dell’animalesco e del divino, in cui dimorano la pazzia e il sogno, il delirio e l’incubo. Questo è il viaggio che cercheremo di fare: verso l’Altro dentro di noi e verso l’Altro al di fuori di noi, all’opposto, lontano da noi. Questo è il viaggio che proviamo a fare ogni giorno. Aspettando cosa? La redenzione della vita dai vincoli della morte? L’incontro con l’Umano, la fine di ogni atto di umiliazione inflitto da uomo a un altro uomo? Il Niente o l’Attesa, per usare i termini ironici e beffardi di Beckett? Ma esiste forse un altro modo per immaginare l’umanità emancipata, senza dover ricorrere all’abbattimento dei muri che separano questo “dentro” da questo “fuori”?».

Theodoros Terzopoulos si forma presso la Scuola d’arte drammatica K. Michailidis di Atene (1965-67), completando gli studi in Germania presso il Berliner Ensemble tra il 1972 e il 1976. Tra il 1981 e il 1983 è direttore della Scuola Nazionale d’arte Drammatica del Nord della Grecia (Thessaloniki) e nel 1985 fonda la sua compagnia, Attis Theatre a Delfi.

Ha diretto diverse tragedie greche, opere e pièce teatrali dei più importanti autori greci ed europei contemporanei, portando spettacoli in numerosi teatri internazionali. Negli ultimi 35 anni con la sua compagnia ha presentato più di 2100 repliche in tutto il mondo. È stato direttore artistico degli “Incontri Internazionali di Dramma Antico” a Delfi. È inoltre membro fondatore di International Institute of Mediterranean Theatre, di cui dal 1991 è il Presidente del relativo dipartimento greco, e dell’International Meetings of Ancient Drama nel dipartimento di Sikyon, Grecia (2005-2006, 2011). Il suo approccio drammaturgico alla tragedia greca viene insegnato in numerose scuole, accademie, istituti e dipartimenti di studi classici.

È ideatore di un metodo di lavoro per l’attore che si compone di una sequenza di esercizi fisici e vocali volti a coltivare i principi fondamentali della pratica attoriale e a ricostruire l’unità tra parola e corpo. Professore Emerito in accademie e università in Grecia e all’estero, dal 2013 dirige la summer school “The Return of Dionysus – The Method of Theodoros Terzopoulos” rivolta a giovani attori e registi. I libri sul suo metodo di lavoro sono tradotti in molte lingue, tra cui greco, inglese, tedesco, turco, russo, italiano, polacco, cinese, mandarino, coreano e arabo.

Ha ricevuto diversi riconoscimenti in Grecia e all’estero. Dal 1995 è presidente dell’International Committee of Theatre Olympics, manifestazioni che si sono svolte a Delfi, Shizuoka (Giappone), Mosca, Istanbul, Seul, Pechino, Wroclaw, in 17 città dell’India, Toga (Giappone), San Pietroburgo.

Interpreti e personaggi

  • Enzo Vetrano – Estragone
  • Stefano Randisi – Vladimiro
  • Paolo Musio – Pozzo
  • Giulio Germano Cervi – Lucky
  • Rocco Ancarola – Ragazzo

Durata 1 ora e 30 minuti

Informazioni e prenotazioni Teatro Comunale:

Prezzi dei biglietti: Platea e Palchi € 20,00 / Ridotti e Loggione € 15,00 / Biglietto cortesia € 10,00

Centro Servizi al Cittadino del Comune, Piazza Garibaldi 26, tel. 0375 284496, csc@comune.casalmaggiore.cr.it – nei seguenti giorni e oraria: lun./merc./ven. ore 10.00-12.30, mart./giov./sab. ore 8.30-12.30. Acquisto biglietti tramite Internet: fino a 24 ore prima di ogni spettacolo viene messo a disposizione del pubblico un quantitativo di biglietti per l’acquisto sul sito www.vivaticket.it.

Teatro Comunale di Casalmaggiore

Via Cairoli 57 – Casalmaggiore Tel. 0375 200434 teatro@comune.casalmaggiore.cr.it – www.teatrocasalmaggiore.it

FB @TeatroComunaleCasalmaggiore – Ig @teatrocasalmaggiore

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