Arte

Marcaria, all'ARCI le figure di
Claudia Melegari in mostra

All'inaugurazione oltre al presidente Marco Begotti, che delle promozione culturale ne ha fatto un suo cavallo di battaglia ci sarà anche il vice sindaco Gabriele Anghinoni compaesano dell'artista

Per il ciclo L’arte è contagiosa, da sabato 25 febbraio sino a venerdì 10 marzo, l’Arci Volonté si gioca un pezzo da novanta. Saranno esposte le opere di Claudia Melegari, conosciuta e recensita nel campo dell’arte, originaria di Casatico perciò marcariese doc.

Claudia si serve dell’archivio del web, del cinema, per catturare immagini, scene, volti, che altera con Photoshop e che, in seguito, attraverso la pittura subiscono un ulteriore trasformazione. La vita non è separata dalla morte e così tracce di persone lontane riemergono, quando se ne evoca la presenza, per un sentimento che conduce a scegliere un certo contenuto e non un altro. Frammenti di volti distorti, smaterializzati e nello stesso tempo uniti.

Attraverso la traccia originale e alla sua perdita si scava e appare un altro volto, espressione di un rimando al passato, in quella linea del tempo che si unisce al presente, dove permangono i segni di un antico passaggio.

Il dottor Gianfranco Ferlisi dice di lei: “Con intriganti allusioni ironiche, Claudia melegari ibrida l’antico linguaggio pittorico con la ricerca digitale e il gioco semantico. Destruttura, rivisita, scompagina, fino a srotolare sulla tela la sua soluzione. Il supporto materico della rappresentazione si trasfigura, prendendo corpo e forma, in un’istanza pittorica lontana anni luce dal dato di partenza. Alla forte potenza evocativa si associano memorie dell’archivio del web e passaggi che rimandano a bozzetti preliminari elaborati con Photoshop. Ne emerge una sorta d’interpretazione teatrale, dove il soggetto sembra recitare che la vita non è separata dalla morte. Al centro della sua attività artistica viene posta, dunque, la condizione umana, con le sue mille sfaccettature, con i suoi mille interrogativi: esistenze in cui convivono al tempo stesso, gioia, paura, angoscia, speranza. L’esito finale risulta potente, sorretto da un’evidente padronanza, a livello formale, del colore, sia nella composizione, sia nell’uso: in maniera anticonvenzionale e volutamente antirealistica, le cronache della contemporaneità assumono un piglio quasi epico, con una rappresentazione caleidoscopica e sensuosa“.

All’inaugurazione oltre al presidente Marco Begotti, che delle promozione culturale ne ha fatto un suo cavallo di battaglia ci sarà anche il vice sindaco Gabriele Anghinoni compaesano dell’artista.

redazione@oglioponews.it

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